sabato 17 luglio 2010

Non avrei voluto essere li'

Parafrasando il titolo di un post del Ciciuxs, mi tornano in mente concerti a cui avrei voluto mancare. I peggiori sono quelli in cui macini centinaia di chilometri e un temporale estivo ti cancella i sogni di rock'n'roll e maledici woodstock. Ma quello che ricordo piu' mal volentieri non e' neanche stato tra i peggiori, solamente il piu' noioso,ma tutto dipende dalle aspettative. Regola numero uno: mai averne..
Negli occhi c'era ancora l'esibizione -micidiale-degli Uncle Tupelo di qualche anno prima a un hobo festival, appena prima dello scioglimento del gruppo. L'inizio dell'avventura Son Volt con "Trace",nonostante un paio grandi grandi canzoni (Windfall,Tear stained eye) mi deluse, praticamente un suo disco solo con una band appena conosciuta. Col secondo "Straightaways" le cose andarono decisamente meglio, gruppo in palla, belle canzoni dall'inizio alla fine.Quando si presento' al Jux Tap di Sarzana-locale che per anni al giovedi' ha portato il meglio della musica d'autore e roots americana-era appena uscito il primo disco solo, cercando nuove vie con risultati alterni. In coppia col fido Mark Spencer (che fece il suo onesto lavoro) trascorsi un'ora e mezza infinita, piatta e desolata come lo stato dell'Iowa, nessun ricordo dei Tupelos, canzoni in fotocopia, svogliato, accompagnandosi male alla chitarra. Da quel giorno non ho piu' sentito un suo disco, cosa che spesso mi succede dopo lo "prova" live. Un giorno o l'altro ricomincerò', per adesso aspetto di sentire dagli amici buone impressioni sul tour dei Son Volt di questi giorni.

A proposito di serate terribili, una volta vidi Richard Buckner, uno che nella voce monocorde ha delle similitudini con Farrar, talmente ubriaco da non ricordarsi le parole delle sue canzoni, a parte un paio e una di quelle fu, non a caso,una cover di Townes, sommo paladino della desolation row che una volta disse "Musicians practice.Folksingers just get drunk and go to the gig"
Gilles e Catherine Verge Questi due simpaticoni invece non mi deludono mai, l'ultimo stappo fu un Bouleze (chardonnay obviously) 2005 minerale, ma niente a che vedere con l'acqua.

Il ragazzo ci sa fare quando i suoi demoni rimangono in disparte:

by Hazel

1 commento:

  1. aahh, i demoni dell'alcol.. è solo una questione di quantita' di liquido ingerito, per chi conosce il suo limite e non lo oltrepassa puo' essere un'aiuto a supererare l'impasse emotiva del palco, per chi lo oltrepassa (e purtroppo sono tanti..) diventa un grosso problema..
    Il piu' ubriaco che ho visto salire sul palco forse è stato Lee Fardon, e voi?

    Pat Garrett

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