ma poi l'ascolto di questo disco mi ha fatto cambiare priorità. Perché è raro trovare oggi un ragazzo di 23 anni capace di sfoggiare tali doti da folksinger, esordire con un EP di sette splendide canzoni (ma che negli anni settanta avremmo definito un perfetto LP) da far invidia a ben più illustri colleghi.
Lui di giorno fa il muratore e di sera porta in giro le sue canzoni per le strade di Chicago. Fortunatamente questo disco pubblicato lo scorso maggio sta già facendo parlare di lui e chissà che la folk song non diventi presto la sua occupazione principale.
Andate sul suo sito e troverete l'invito a scrivergli e lui vi invierà gratuitamente la sua musica.
Pug: 'Well, certainly Dylan and Prine are huge for me. They might be obvious, but I think that's okay. Because there's something very fundamental about both of those guys that makes them accessible, so you can go off on a tangent of your own. They taught me that a song can be original in its logic or phrasing or spirit even while its using a structure or melody that's been around for a hundred years.'
vino in abbinamento: Macon Cruzille rouge di Vignes du Maines (Borgogna) un gamay fresco e sincero come le canzoni di Joe Pug