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Buona la prima, quando altrove neanche dopo anni di tentativi infruttuosi riescono a mettere in piedi una manifestazione che non sia meno che disastrosa. Questi al primo colpo, e nonostante qualche avversità atmosferica, hanno fatto centro. Tacchi alti, abiti corti, macchine grosse, atmosfera Grand Hotel. Il fascino della Belle Epoque, così legato alla gioia, all'effervescenza e alla beatitudine. Questo è il legame tra il lusso spensierato e il vino che meglio lo identifica, e che si chiama Champagne.
Una quarantina di Maison rappresentate sotto etichette plurime, quindi saranno forse stati 100 alla fine i vini versati. Impossibile provarli tutti, anche perché quanto a distrazioni sul lato gastronomico non si è scherzato affatto. Ostriche freschissime, culatelli rosa e formaggi bianchi.
Anche una rinfrescata dal cielo non fa male quando si beve parecchio. Una sosta all'interno degli spazi comuni dell'Hotel, tra chi era qui per l'evento e altri che scendendo dalle suites si sono trovati coinvolti in un magnifico aperitivo: altro che Happy Hour.
Qualche lucky man accompagnato da signorine haut de gamme, qualche appassionato vero e altri incuriositi dal movimento creato dalle centinaia di persone che hanno partecipato alla degustazione, in ampi spazi, dentro e fuori, senza situazioni claustrofobiche o caotiche.
La comunicazione web ha funzionato, e così sono stati molti quelli che hanno prenotato e poi sono arrivati ad Alassio, anche da parecchio distante. Non andrei oltre con il bla bla bla, anche perché mi sto rendendo conto, con il tempo e con i riscontri di viso, che chi passa da queste parti -sulle tracce dell'Armadillo- sa benissimo di cosa si parla e che cosa si può vedere. Quindi non ci metto neanche le didascalie alle foto, sarebbe un'offesa all'intelligenza di chi passa a prendere l'aperitivo al Bar degli Armadilli
Non serve molta sete per bere molto Champagne. Merci et à bientot les amis.
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