del Guardiano del Faro
Dare un nome e una grafica efficace all'insegna di un ristorante è un bel problema. Lo è stato nel passato e lo è ancor di più oggi, nel presente, in presenza di una priorità: la comunicazione (1), che insieme ad almeno altri (8) fattori contribuisce a creare dubbi e perplessità fino al momento di prendere una decisione. Mettici anche l'indicizzazione web (1) e hai fatto 10.
Trovo strano non
trovare ristoranti di buona fama che si siano risolti e appropriati di un nome evocativo
come "TEN". Facile da pronunciare
in tantissime lingue, agevole da memorizzare e da indicizzare.
Viene in mente Bo Derek e la famosa esclamazione da spiaggia che diceva tutto in un decimo di secondo, lanciando una sconosciuta modella al settimo cielo grazie al genio di Blake Edwards. Anche Bo Derek è un nome che potrebbe essere un marchio. Quindi tutto perfetto. Impossibile dissentire: TEN!
Blake Edwards, Woody Allen, Stanley Kubrick. Tutti TEN for me. In open space.
Viene in mente Bo Derek e la famosa esclamazione da spiaggia che diceva tutto in un decimo di secondo, lanciando una sconosciuta modella al settimo cielo grazie al genio di Blake Edwards. Anche Bo Derek è un nome che potrebbe essere un marchio. Quindi tutto perfetto. Impossibile dissentire: TEN!
Blake Edwards, Woody Allen, Stanley Kubrick. Tutti TEN for me. In open space.
Però potrebbe forse apparire
esagerato etichettare con la massima valutazione un luogo dove si svolgono
fatti che ogni giorno, pur se ben impostati, non possono essere sempre uguali.
Cucinare in un ristorante gastronomico di alto livello significa mettere in
scena due volte al giorno una pièce teatrale sempre simile ma mai uguale come lo è la sceneggiatura di uno spettacolo, eppure la perfezione è sempre richiesta dal
pubblico.
Spiacente: impossibile. No, TEN non va bene per un ristorante, meglio fermarsi a nove, anzi a n9ve, la cui indicizzazione web sarà però ancora da verificare. Non credo sia nefasto quanto inserire un trattino ( - ) in un url, ma sono curioso di vedere come la mescolanza di tre lettere ed un numero si evidenzierà con il passar del tempo digitale.
A scanso di equivoci la proprietà ha comunque provveduto a far indicizzare ovunque il ristorante NOVE. Non è certo la capacità di comunicare che manca a questa famiglia. Antonio Ricci lo conosciamo bene, da decenni, per il suo ruolo preminente di autore televisivo, e non solo, mentre qui ci pensano la Signora Silvia Arnaud Ricci e la figlia Francesca a far girare tutto come un orologio.
Ma perché N9VE ? Anzi : n9ve, che visto graficamente è già diverso e anche più rotondo e gradevole da guardare. Insieme, nel logo vediamo anche il nome dello chef Giorgio Servetto, che è uno molto bravo, ma non ancora abbastanza affermato da potersi permettere un TEN che non sia un Tanqueray. La spiegazione è assai poco cervellotica a dire il vero, scoprendo che l'indirizzo di Villa Della Pergola di Alassio corrisponde al numero 9 di Via Muntagu, da pronunciare con l'accento inglese. Non nain, ma Montaghiu ...
Il mio segno zodiacale mi osserva altero e spavaldo - o sbadiglia? - ma a guardare bene l'indirizzo sul web si scopre che non è proprio il 9 a corrispondere esattamente all'ingresso della
Villa, ma bensì il 9/1 . Che se sommati ...
In realtà i significati legati al numero 9 son ben più profondi, partendo dall'antica Grecia, dove ENNEA identificava una stella a nove punte creata da tre triangoli equilateri incastrati tra di loro. Pensiamo anche alle nove muse legate alla Mitologia Greca, di cui la nona, Tersicore, era considerata la più potente. E poi, tre volte tre non è la perfezione?
In realtà i significati legati al numero 9 son ben più profondi, partendo dall'antica Grecia, dove ENNEA identificava una stella a nove punte creata da tre triangoli equilateri incastrati tra di loro. Pensiamo anche alle nove muse legate alla Mitologia Greca, di cui la nona, Tersicore, era considerata la più potente. E poi, tre volte tre non è la perfezione?
Esotericamente è inteso come simbolo della Luna e di Ecate, dea della magia, e ancora ,numero dispari che indica la rinascita, la reincarnazione, la rigenerazione. Nove sono i mesi della gestazione, e Giorgio Servetto è nato sotto il segno dei Gemelli, che per mia privata statistica, è il segno più diffuso tra i cuochi particolarmente creativi. Diciamo creativi, al plurale, d'obbligo.
Se vi state facendo affascinare dal numero nove, mille altre informazioni sul tema sono comunque rintracciabili sul web; a me per ora basta concludere rimandando al significato di NOVE in latino, e cioè NUOVO, e più nuovo di questo ristorante per oggi non c'è nulla sul web, perché proprio mentre scrivo queste righe il ristorante guidato da Giorgio Servetto sta aprendo ufficialmente al pubblico con la nuova carta e i nuovi menù degustazione disponibili da oggi, 15 aprile 2016.
Cucina nuova, utensili nuovi, piatti nuovi; nel senso del vasellame così come nella concezione. Girano già voci che qui si mangia come negli anni passati altrove, durante la permanenza di Giorgio Servetto alla Locanda dell'Asino. Si dice che si mangi come là ma che qui tutto costi molto di più. Ecco, allora cominciamo a far chiarezza con i numeri pescati dalla carta e dai menù.
Esistono tre menù degustazione. Il primo -territoriale- è tariffato a 50 euro mentre gli altri due, uno gastronomico allargato esce a 70, mentre l'altro, il vegetariano di nuovo a 50. Alla carta, come sempre, si può far quel che si vuole, sapendo che il piatto meno costoso quota 16 euro, mentre il prezzo più alto si ferma a 32. Comparto pasticceria che viaggia giustamente per conto suo. Ogni dessert è tariffato a 10/12 euro, e per quelle piccole opere scultoree direi che è più che congruo come costo.
N.B. Il menù a 50 euro è declinato in sette passaggi. La moralizzazione dei prezzi vive anche nella sobria carta dei vini, gestita -come si dice in Lombardia- con i ricci nelle tasche della giacca, per garbo e prudenza; qualità che non mancano al maitre sommelier Mattia Trentani.
La vista dal parcheggio |
Se vi state facendo affascinare dal numero nove, mille altre informazioni sul tema sono comunque rintracciabili sul web; a me per ora basta concludere rimandando al significato di NOVE in latino, e cioè NUOVO, e più nuovo di questo ristorante per oggi non c'è nulla sul web, perché proprio mentre scrivo queste righe il ristorante guidato da Giorgio Servetto sta aprendo ufficialmente al pubblico con la nuova carta e i nuovi menù degustazione disponibili da oggi, 15 aprile 2016.
King George di fronte alla descrizione dei suoi piatti. Le misure le ha già prese |
Cucina nuova, utensili nuovi, piatti nuovi; nel senso del vasellame così come nella concezione. Girano già voci che qui si mangia come negli anni passati altrove, durante la permanenza di Giorgio Servetto alla Locanda dell'Asino. Si dice che si mangi come là ma che qui tutto costi molto di più. Ecco, allora cominciamo a far chiarezza con i numeri pescati dalla carta e dai menù.
Esistono tre menù degustazione. Il primo -territoriale- è tariffato a 50 euro mentre gli altri due, uno gastronomico allargato esce a 70, mentre l'altro, il vegetariano di nuovo a 50. Alla carta, come sempre, si può far quel che si vuole, sapendo che il piatto meno costoso quota 16 euro, mentre il prezzo più alto si ferma a 32. Comparto pasticceria che viaggia giustamente per conto suo. Ogni dessert è tariffato a 10/12 euro, e per quelle piccole opere scultoree direi che è più che congruo come costo.
N.B. Il menù a 50 euro è declinato in sette passaggi. La moralizzazione dei prezzi vive anche nella sobria carta dei vini, gestita -come si dice in Lombardia- con i ricci nelle tasche della giacca, per garbo e prudenza; qualità che non mancano al maitre sommelier Mattia Trentani.
L'ottimo pasticcere Davide Ottonello, in grado di far partire un menù tutto suo in parallelo
Fa parte della dinastia dei Maggiordomi italiani british style Mattia Trentani.
Qui cura i dettagli nella seconda sala
Qui cura i dettagli nella seconda sala
Pratico ed efficace swing da golfista italiano per Ermes Manfrè.
E' lui che la mette in buca con sicurezza nell'altra sala, quella vista mare
E' lui che la mette in buca con sicurezza nell'altra sala, quella vista mare
Crema d'aglio dolce di Vessalico, uovo pochè, punte di asparagi violetti e caviale nero e rosso ...
Sedano rapa, carote, carbone di pinoli, lumache e le sue uova
Bottoni di olive Taggiasche, triglie e pomodoro
Orto ligure
Cappellacci di ricotta di pecora di Bastia d'Albenga con gambero scottato e brodo di testa di gambero infuso all'eucalipto del parco della Villa
Polpo alla brace, peperoncino e cima di rapa
Lamponi e nocciole ... Dacquoise di nocciole, feulletine e cioccolato bianco, cremoso alle nocciole, sorbetto al lampone
Millefoglie con chantilly alle fave di Tonka
Cheesecake, sedano verde e barbabietola di Chioggia
gdf
NOVE
Villa della Pergola
Via Privata Montagu 9/1
17021 Alassio SV
Tel 0182 64 61 30
la prova del nove
RispondiEliminageorges
Gran bel cuoco,in senso lato intendiamoci :D,gran bei piatti,gran prodotti tecnica e passione.
RispondiEliminaIn bocca al lupo allo Chef.
TMC
In bocca al leone! Franck
RispondiElimina