Era facile prevederlo, quando più di quattro volpi si ritrovano nel medesimo posto diventa quasi consequenziale una strage di galline. Lo sappiamo da tempo, del karma del pollo non gliene può fregare di meno a nessun umano, figuriamoci alle volpi. Ogni altro bipede o quadrupede mette tenerezza a vederlo nel piatto, specie se giovane, quando è ancora più tenero. Penso ad agnelli e capretti, cerbiatti e leprotti, coniglietti e fagianelle. Che pena a vederli nel piatto, con una deliziosa salsa e un sano contorno vegetale. Il pentimento sarà poco convinto e il senso di colpa verrà mitigato da opportuno giro di bicchieri adeguatamente colmati, ma un residuo di pensiero angosciato – e annebbiato – non lascerà mai completamente spazio alla gioia.
Il bipede soffre? Sono domande che faticano a trovare una risposta. A volte mi chiedo se camminando sotto la pioggia mi bagno di più o di meno a seconda della velocità del passo. Probabilmente è uguale, ma se invece corro ne prendo di più o di meno di acqua?
Ma il bipede soffre? La risposta è si, pensiamo a noi per esempio, costretti a risolvere la questione della mobilità su soli due arti, tutto il peso su due arti quando ne potremmo usare quattro, caviglie e ginocchia in sofferenza continua mentre spalle e polsi se la ridono. Pensavo fosse più intelligente nonché rivoluzionario tornare ad usare anche gli altri due per meglio distribuire il peso e invece l’uomo ha deciso di diventare erectus, che è una posizione abbastanza scomoda se ci pensiamo bene. Ma oggi no, non ci sono certezze, oggi, dopo i test sotto la pioggia, sono in giro solo con le gambe per via di una infiammazione dolorosissima ad una spalla che mi ha conciato come Bossi. Giro per casa imbottito di "stupefacenti" pastiglie allucinogene urlacchiando parole senza senso come secessione e padania con un braccio a penzoloni lungo il fianco e senza neanche potermi mettere le calze da solo. Altro che rivoluzione, starei ai primi danni invece di giocare con le parole.
Ma quando si parla di pollastre nessuna remora, nessun giro di parole, nessuno sguardo compassionevole, le volpi adorano le pollastre, meglio se della Bresse, ma non disdegnano neppure un cappone se resta appetito.
E allora no? Ma che la festa cominci! I cappelletti emiliani li preferisco in brodo, puliti e precisi, senza effetti speciali che li possano contaminare, grazie Catia, erano buonissimi. Il cappone piemontese bollito, il pollastro Ficatum arrostito, la poularde de Bresse à la creme e l’assortimento di formaggi a latte crudo de
Una quindicina i vini messi in condizione di essere gustati nelle migliori condizioni. Dico subito che il “mio” vino della giornata è stato Chateau Grillet 1998, che curiosamente è stato anche il primo a terminare, due bottiglie per dodici, e ci sarebbe voluta anche la terza, quindi credo che anche gli altri amici partecipanti possano essere d’accordo su quale sia stata la/le bottiglie di giornata. Un po’ troppo in là Chave 99, parecchio storto il bouquet di uno dei Chevalier di Sterimberg 96, ma neppure l’altra ha entusiasmato. E’ allora guardiamo altrove se anche un altro Hermitage, quello della selezione più raffinata della Cave de Tain ha lasciato in bocca solo sensazioni esotiche. Scendiamo a Condrieu e troviamo due cose giovani e diversamente ottime nei cru di riferimento di Cuilleron,
E anche stavolta ne siamo usciti vivi, unici bipedi sopravvissuti alla fame e alle furbizia delle volpi, ancora una volte grazie a tutti e alla prossima.
- gdf -
Trattoria Ristorante
Villa Pietro da Pippo
Salita Superiore alla Chiesa di Fontanegli, 13
Fontanegli
16165 GENOVA
tel.: 010 809351
stupefacente hendrix, anche lui, COME Franco del resto ;)
RispondiEliminaBeppe
La coscia di quel cappone sarà stata lunga venti centimetri... tutto in proporzione con Franck the big one ;-))
RispondiEliminaLo sapevo che Teddy aveva la volpe sotto l' ascella !!!
RispondiEliminaSancio " Franco " Panza