Questo post non contiene
immagini. Lo so che ormai i blog si guardano in grande percentuale da un
piccolo schermo telefonico che consente difficilmente di leggere i caratteri,
di interpretare le battute e di vedere tra le interlinee. Le immagini belle e
forti vincono sulla sintassi, e da un lato ne sono felice, avendo sempre preso
sei meno meno in grammatica.
Con il tempo ho cercato di
rimediare alla deficienza, facendomi regalare una bella ed efficiente macchina
fotografica. Oltre a ciò ho fatto un passo verso persone che compensino le mie
carenze. Tra gli ultimi, nel senso temporale, un amichevole food design che ha
ricevuto due premi significativi nel giro di poche settimane.
Si chiama Mauro Olivieri, da
Taggia -qui sotto il faro- menzione
speciale al Compasso d’Oro da grande food design per aver inventato un formato di
pasta di Gragnano innovativo: il Campotto, il pacchero a forma di otto, e poche settimane prima già premiato proprio a
Taggia per il suo impegno ai fini della valorizzazione della Valle Argentina.
Tutto in brevissimo tempo. Spero trovi il tempo anche per darmi una mano a
sviluppare il progetto dell’arringa affumicata, di cui è già al corrente.
Il tempo, tra gli altri
difetti, detiene un primato assoluto, ma più che altro si tratterebbe di
un’inibizione, quella che impedisce che tutto avvenga contemporaneamente. Devi
almeno aspettare domani perché qualche cosa di nuovo accada.
Quando si poteva fumare in
Tribunale le arringhe erano spessissimo affumicate, così come gli abiti grigi; mentre ora no, velocemente ossidate dall’aria tra il dentro e il
fuori, dove solo le mani e il palato sanno ancora di fumo. Sono diventate anche
più brevi adesso le arringhe, perché l’ansia da sigaretta invita a chiudere
prima e bonariamente la causa.
L’arringa è di per se stessa
fumosa e retorica, e spesso priva di reali contenuti ma ricca di elementi che
tengano impegnati i partecipanti al processo. Processo, l’affumicatura, che
senza il tempo di un’arringa riuscirebbe incompleto. L’arringa è logorroica per
principio e non avrebbe mai fine se non ci fosse un giudice, ed è pregna di
punteggiature, sospensioni, domande e risposte, tra punti e punti e virgola.
Bene, e adesso che abbiamo
gettato le premesse andiamo in cucina a preparare
l’arringa affumicata, dove l’aringa non serve, perché non è necessario che il
contenuto sia decifrabile, mentre il contenitore si.
L’arringa può essere efficace
anche senza contenuti, perché contiene verità di una parte contro un’altra.
Quindi, per logica, nell’ arringa affumicata ci potrebbe essere qualsiasi
pesce, che puzzi o no non importa, perché sotto affumicatura tutti si assomigliano,
ingialliti e raggrinziti, per ossidazione e disidratazione.
Intanto questo, in attesa che
questo ghost dish sia interpretato, poi si potrà velocemente cambiar tema e
virare la barra verso segmenti più alti di mercato o comunque alternativi.
Pensavo a qualche cosa di scabroso e che inverta le lame della forbice
economica in equilibrio precario tra passato e futuro, come una sferificazione di latte servito su uno yacht al largo delle coste indiane: La Perla di Labuan, oppure un cibo di lusso da strada. Un finger food da Via Monte Napo,
qualche cosa di identificativo ed estremamente figo. Per adesso ho solo il titolo: Gold Finger. Se
vi serve prendetevelo.
gdf 6 minuti
Twilight zone
RispondiEliminaNon è uno scherzo, hanno veramente vinto un ambito premio per il pacchero a forma di 8 :-)
RispondiEliminaBeppe