Duca 50
& Marco 50
…ma, caro
Duca, la nota casa discografica milanese che ha prodotto artisti fuori calibro
non c’entra, stamattina nella mia macchina inserendo la retro si è insinuata
altra musica che mi riporta indietro, non mi resta che condividere…
Dovrò
riportarti agli anni ottanta e, nolente, immagina di riascoltare con me Last
Christmas e di rivedere gli Wham! e il loro storico videoclip girato sulla
neve,
Andrew&George
donarono l’intero ricavato delle vendite per fronteggiare la carestia in
Etiopia ma non solo per questo meritano rispetto, in quel periodo cavalcavo gli
ottanta e qualcos’altro , neve&Wham! sfondo&musica dei miei week end…
Wake me up,
DJ
Nella nostra
casa con fiocchi a vista, la sera dopo le discese sulle piste preparavamo la
pasta con ogni formaggio reperibile in dispensa e stappavamo quel che capitava
Wake me up,
DJ
Oggi che
cavalco i cinquanta già da un po’ sceglierò una buona pasta di grano duro che
tenga bene la cottura e del gorgonzola novarese al quale farò sentire il calore
del fuoco, poi, fuori fuoco, o comunque un attimo prima, una bella spadellata
con sedano fresco e una macinata di pepe nero.
Wake me up,
DJ e per favore consigliami una bella boccia delle tue in abbinamento e,
soprattutto, una musica di sottofondo diversa, ora ti saluto ho gli occhi
rossi, sarà la tormenta…o il tormento?
Marco 50
…ma, caro
Marco 50%50,è onore immeritato, pesante fardello e grave responsabilità dover proseguire
e concludere questo 50%.
Starò
attento che alcun lettore, alla fine, o da subito, invochi l’adagio
“Asinusasinumfricat”.
Tuttavia non
mi sottraggo.
Nevergive up
Hai fortuna
se inserisci la retro e ti fermi solamente agli ’80.
Quando
pianto la retro li baipasso, perché il riferimento è là, è prima, assai prima,ma
tant’è.
E non è
questione di anagrafe.
Nevergive up.
Andrew è
sempre stato il tallone d’Achille, l’anello debole sul ring, in tutto e per
tutto, finché George, avido di profondità, lo ha messo al tappeto, cambiando strada,
non disdegnando tappa in quella toilette, a Beverly Hills…
Anche lui
avrà detto, sopra o sotto (pensiero): “Nevergive up”.
Leggo
Dischi&Ricordi e per associazione viaggio a Tiscordi&Sozzogno, a
Caianello, al maestro Scannagatti…Gli ’80? Neanche all’orizzonte, nemmeno i prodromi.
Nevergive up.
Quando
pianto la retro, il riferimento scavalca gli’80 e ragiono sull’arco 1967-1977,
anno più, anno meno.
Palese, da
sempre, la non completa lettura e comprensione – mistificazione, senza
contestualizzazione, quella sì, perché faceva, fa comodo - di tutti i treni e i
trends musicali dei (primi)’70.
Lo sostengo,
quasi sempre a vuoto, anche con l’archetto della cuffia in testa.
Nonostante
tutto, anche io:
Nevergive
up.
Circa il liquido
per il tuo piatto, una sgrassante bollicina francese millesimata ante terzo
millennio non la vedrei male. Tuttavia, non c’è due senza tre, e chi meglio del
padrone di casa, al secolo GdF, ti, ci può venire in soccorso, magari con un
Bourgogne blanc che solo lui…
Nevergive up,
Guardiano.
Manca il sottofondo
che, se scelto con scienza e coscienza, inevitabilmente esprime e riflette, sempre,
il nostro status interiore. In questo momento mi viene in mente Dj Cam, ma anche
DaveAju, o un dj set di Maya Jane Coles o di Anna.
Ma solo hic
et nunc. Tra due minuti i lanci sarebbero altri.
E ora, se mi
è permesso, ritorno nella mia tana, perché qui bene latet bene vivit.
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