gdf
Tra le maniere più noiose e
banali per aprire una recensione che racconti un ristorante o un albergo, la
formula “ci troviamo in” oppure “ siamo
in..” credo sia la più sonnolenta in assoluto.
Ma spiegare dove ci troviamo
in questo caso mi sembra prioritario, specialmente se non te lo aspetti. Nel
senso che in piena campagna alessandrina ti potresti aspettare una grande casa
colonica, una grande cascina ristrutturata o comunque qualche cosa di
storicamente collegato all’agricoltura e all’allevamento.
In questo caso la storia parte da lontanissimo: dal XIII secolo mi dicono e si dipana lungo tutto il tempo che è stato necessario ad arrivare a fondere lo storico con il moderno attraverso stili diversi, anche molto moderni a tratti.
Spiazzante ma intrigante, invita ad essere vissuto intensamente questo relais decisamente ameno, dove non manca nulla di quello facilmente immaginabile : wellness, piscina esterna, campo da tennis, parco ecc. ecc.
Spiazzante ma intrigante, invita ad essere vissuto intensamente questo relais decisamente ameno, dove non manca nulla di quello facilmente immaginabile : wellness, piscina esterna, campo da tennis, parco ecc. ecc.
ecc. ecc. Ma siccome noi siamo venuti qui fondamentalmente per mangiare avviciniamoci alla cucina dunque, apprezzando scorci caratteristici che sono un tuffo nel passato ed altri che rappresentano uno sguardo verso il futuro.
L'angolo bar invita
La sala del ristorante Corte dei Civalieri
In cucina comanda Ivan Tondat, ventisettenne di origine friulana, già visto al recente concorso Emergente a Riccagioia, e qui tenuto garbatamente d'occhio dalla supervisione di Andrea Ribaldone, ex co-chef a La Fermata di Spinetta Marengo (una stella Michelin) e poi divenuto chef migratorio prima rientrare proprio ad Alessandria. Ma di Andrea ne parleremo nei prossimi giorni. Qui c'è Ivan e i piatti di Ivan vedremo e assaggeremo, con buona soddisfazione.
Vedere tutte queste lampade a molla che incombono sul pass già mi mette di buonumore. Addirittura sei ne conto! Bravi, ben organizzati fino all'ultimo passo prima di uscire con il piatto in sala. Così si fa, e allora accendiamo le lampade, per vedere l'effetto che fa, anche se farà ingiallire qualche foto scattata qui in cucina per non incidere troppo con la sala piena di clienti e ospiti.
Formadi Frant. In omaggio al Friuli, terra di origine di Ivan. Formaggio molto intenso ma ben contrastato dalla composta di peperone e supportato dal crostino di pane caldo
Questi non sono per noi però li mangerei lo stesso.
I plin di stufato fanno intendere che Ivan ha imparato anche un po' di piemontese
Senza le luci delle lampade al pass
Gamberi al vapore, guacamole (che nasconde un pomodoro confit) e salsa busara
Buono, solo un po' troppo guacamole. Magari di meno ma più incisivo
Profumatissimo.
Con lampade a mantenere in caldo il risotto di cavolfiore (senza riso) con sgombro farcito di stracciatella, limone candito ed essenza di oliva taggiasca. Da sistemare nei fragili equilibri di ingredienti così caratterizzanti e dalle temperature così diverse.
Maiale bbq al pass sotto le lampade
Luce spenta al pass: fracosta di maiale al bbq, patata, cicoria, scalogno, carota all'arancio e salsa bbq, it's good, of course.
Questa è una fresca composizione di frutta e verdura condita con l'acqua dell'anguria
Qui la ragazza al pass rifinisce un'altra composizione piuttosto complessa che lo chef definisce : FICHISSIMOOOOO...
Eccolo, all'unanimità il miglior piatto del giorno, e rivelatorio del talento e della sensibilità di Ivan sul difficile tema del dessert. Vale la deviazione per provarlo, tanto il casello autostradale non è lontano : l'uscita dalla Torino Piacenza è Felizzano, e la direzione da prendere sarà Quattordio
Due parole le merita anche la cantina, nel senso che immaginando il volume di denaro investito in tutta questa struttura e in questo progetto, di conseguenza mentale non ci si aspetta altro che la cantina sia coerentemente esagerata. Invece no. Per i vini non si è pensato di investire neppure uno 0.3% di quella ipotetica cifra, comunque facilmente immaginabile come sufficiente per mettere la cantina e la carta dei vini ad un livello, non dico dignitoso, ma almeno decoroso, tenuto anche conto che ci troviamo tra due provincie dove il vino è !
Una visita alle camere?
La romantica standard
E l'elegante suite al primo piano...
...con grande angolo salotto
gdf
Nessun commento:
Posta un commento