del Guardiano del Faro
Capirsi al volo. Già al telefono, senza esserci mai visti o esserci conosciuti prima. Ma ancora prima mi sorprendo, perché ad una mia mail di prenotazione e di presentazione Massimo Milano non mi risponde con un’altrettanta fredda mail ma alza il telefono del ristorante e mi chiama per capire qualche cosa di più. Cosa vengo a fare a Cartosio? Vengo a mangiare quello che cucinate ed a conoscere i luoghi, le strade e soprattutto persone che ancora non conosco.
Ma quanto è grande questo
Piemonte gastronomico. Riuscirò a completarne il giro prima di morire? Lì! in quel luogo che guardo e indico con l’indice
su una mappa digitale, mentre mi rendo conto di non esserci mai stato
coscientemente tra quei riccioli di asfalto, proprio mai prima di oggi, mentre loro sono lì da cinque generazioni a custodire i segreti dell'ospitalità.
Non me la voglio fare facile, ci voglio arrivare per vie molto
traverse e contorte a Cartosio, dopo un tortuoso percorso che risale da Albissola, sale al Sassello e ridiscende senza fretta verso Acqui Terme. Strade da motociclisti
della domenica dalla piega facile. Ci provo di lunedì, onde evitare incroci di
traiettorie pericolose.
Con Massimo Milano al telefono già
si può parlare di cucina ancor prima di sedersi in macchina o a tavola. Non sono moltissimi i
cuochi o i ristoratori che intavolano volentieri l’argomento, figuriamoci al
telefono e senza conoscersi.
Tradizione o avanguardia? E chissà perché mi parla di un suo passaggio proprio da Adrià mentre io mi fermerei nel suo Piemonte, con tranquillità, da Scabin, o con circospezione, da Baronetto. Forse teme di trovarsi al tavolo un avanguardista irrispettoso. No, tranquillo, è facile trovarsi su un punto comune : non esiste una cucina troppo avanti o troppo indietro, esiste una cucina che metta in tavola dei piatti buoni o dei piatti grami.
Tradizione o avanguardia? E chissà perché mi parla di un suo passaggio proprio da Adrià mentre io mi fermerei nel suo Piemonte, con tranquillità, da Scabin, o con circospezione, da Baronetto. Forse teme di trovarsi al tavolo un avanguardista irrispettoso. No, tranquillo, è facile trovarsi su un punto comune : non esiste una cucina troppo avanti o troppo indietro, esiste una cucina che metta in tavola dei piatti buoni o dei piatti grami.
Sono quelli provocatori quelli
cattivi? No, però se ci provano a farlo ... eh! EH! E allora non ci dovevi chieder dei soldi caro Ferran, anche su questo siamo d'accordo Massimo, perché se per lui i
clienti sono anche cavie, qualcosa indietro ci doveva dare, e non parlo di
denaro. Andar d'accordo su qualche cosa che è stato modaiolo ma non basico porta a guardare avanti con serenità.
Ho un cielo che si oscura sopra la testa, ma di sotto c'è una base di pensieri sereni da
condividere solo con me stesso mentre scendo dal faro per rasentare il livello del mare, prima di partire via terra, quando mi rendo conto di aver già scritto una bozza di
recensione messa in caldo per il giorno dopo.
Non sto partendo per fare il
pranzo della vita, sono già partito con i tasti, o sto partendo per andare in un posto? E poi andrò in un
altro, e poi in un altro ancora, dove conoscerò persone che avranno sicuramente qualche cosa da dirmi e da darmi. Nulla di straordinario insomma, la vita di tutti. Ovunque vai, se ci pensi, è comunque
così, sfumandola con un bicchiere di vino bianco a caldo.
Ho dei pensieri positivi davanti, da
condividere con me stesso e basta. Tante curve ma una linea dritta individuo, retta come l'individuo che immagino; una persona sincera e pragmatica già da lontano; non ho dubbi, posso tenermelo buono questo post da un migliaio di battute, mi basterà aggiungere qualche foto e qualche didascalia per chiudere un post che ricorderò a lungo..
Non mi piace volare, l'aria non è il mio elemento. Non mi
piace nuotare, neppure l'acqua lo è. Di terra e di fuoco. L’uomo dovrebbe stare ben saldo su quel primo l’elemento
e gestire bene il secondo.
Ristorante Cacciatori a Cartosio. Parcheggio ombreggiato e con vista
Ingresso al ristorante, che possiede anche qualche camera
E anche la possibilità di servire i clienti sotto un fresco pergolato.
Massimo Milano mi fa scegliere: dentro o fuori?
Le regole del gioco esposte all'esterno
La sala principale
Mise en place
Federica Rossini, la cuciniera, e moglie di Massimo, colta con in mano il simbolo della Via del Sale
La carta delle vivande e dei vini
Con le altre regole del gioco
Una carta dei vini profonda dove ti aspetti che lo sia, da un Gaja 1982 ad un Giacosa Riserva 1988, e qualche altra verticalina di un certo interesse
Dal mio tavolo: sole e fiori
La focaccia in teglia tonda e ampia manda messaggi chiarissimi
Filetti di peperone di Carmagnola e acciughe. Filo d'olio
Bollente fiore di zucchino panato, farcito e ripassato al burro in padella
Giustamente incandescenti anche le piccole melanzane tonde (diversamente ripiene), e gratinate al forno
La miglior maniera di usare l'erba di San Pietro? Nella frittata
I raviolini al naturale
O nella scodella con Barbera
Gesti antichi, risultati contemporanei.
Il pollo alla cacciatora lo avevo ormai rimosso dalla memoria, però,
per fortuna esistono ancora questi luoghi che ci ricordano quanto sia straordinario un pollo ruspante cucinato in questo modo.
E servito al gueridon, una parte bianca ed una scura...
Come fosse un contorno, invece è la stagione che ci consegna degli ovuli un po' aperti da condire con aglio, olio e prezzemolo
Passati in forno su un letto di patate
Un cremoso all'amaretto con melone
Qui fu onorato con un sontuoso pasto il fondatore della Rolex
gdf
Commovente.....
RispondiEliminaBep
Conosco il posto...descrizione veritiera,sensibile,rilassante...Complimenti per aver colto la poesia dei luoghi e del locale
RispondiEliminaLa sensibilità mai carente, mai
RispondiEliminaGeorges