gdf
Come direbbe il Trap, vogliono
fare il tre quattro tre e giocano in cinque … significati e motivi storici dove cercare di individuare l'origine dei modi di dire. In macelleria si usa dire che il quarto
numero 5 dei cinque rintracciabili sulle dita delle mani (che ne fanno parte) sia così stato identificato per distinguerlo dai due quarti
anteriori e dai due posteriori.
L’altra verità -perché mai ce n’è una sola- individuerebbe la definizione “quinto quarto” nell’abitudine commerciale di un tempo, di attribuire il valore di tutte le frattaglie in uno scomodo e odorante blocco unico, venduto sporco (in nero) al medesimo prezzo pulito di un quarto nobile.
L’altra verità -perché mai ce n’è una sola- individuerebbe la definizione “quinto quarto” nell’abitudine commerciale di un tempo, di attribuire il valore di tutte le frattaglie in uno scomodo e odorante blocco unico, venduto sporco (in nero) al medesimo prezzo pulito di un quarto nobile.
Un quarto di nobiltà riservato
in passato alle classi più popolari. Le contraddizioni potrebbero rincorrersi
all’infinito, così come le possibilità di impiego delle parti meno nobili sulle
tavole più nobilitate dall’alta cucina contemporanea.
Ma non fissiamoci e
focalizziamoci solo sulle frattaglie bovine, perché ogni animale commestibile
le possiede, che abbia due o quattro zampe, e anche se sopravvissuto agli umani grazie alle branchie.
In questo volumetto stampato
quest’anno, ma che ho colpevolmente lasciato sostare qualche mese a frollare
sulla scrivania si trovano mille spunti da cogliere, dalle principali nozioni degne del più preciso glossario tecnico fino al ricco ricettario storico.
Allargando la foto con un click si può leggere la poesia |
Fortune e decadenza, in un
continuo cambio di prospettive e punti di vista sull’argomento, molto più vasto
di quanto possiamo immaginare al primo impulso, che regione per regione,
nazione per nazione, invita a pensare alla ricetta più tradizionale
identificabile con il proprio territorio.
E così, dal morzeddu calabrese
( dallo spagnolo almuerzo ) al callos con garbanzos madrileno. Dalla finanziera
piemontese alla ricetta normanna delle tripes a la mode de Caen, dalla pajata
romana alla sauersuppe alto atesina, dalla cassouela, e ancora dalla busecca milanese al
cibreo fiorentino. E poi le tante ricette
storiche care all’Artusi o reperite su altri ricettari storici dall’autore
Umberto Curti, che non ha voluto far mancare le singole specifiche di ogni
taglio facente parte del vasto mondo nascosto sotto pelle animale: il quinto quarto.
Si finisce di leggerlo non
facendosi mancare l’implacabile vocabolario di riconoscimento, assai articolato, e poi ancora
qualche località sede delle immancabili sagre paesane e il periodo in cui sono
normalmente programmate, fino al ricettario regionale e qualche proverbio; ma
qui la trippa c’è in abbondanza sia per i gatti che per gli umani.
Due ricordi personali, a cui ripenso con affetto e malcelata malinconia; due locali che in Italia si sono storicamente identificati come pochi con il quinto di tutti i quarti. Uno a Roma, Checchino 1887, e uno a Milano, Alfredo al Gran San Bernardo. Un libro che consiglio agli chef sotto l’ombrellone, previo drink rinfrescante, in vista delle frescure autunnali, la stagione che più invita a pensare che cosa mettere a bollire. A questo punto, dal Trap a Totò si fa in fretta a dire: Vota la Trippa.
Due ricordi personali, a cui ripenso con affetto e malcelata malinconia; due locali che in Italia si sono storicamente identificati come pochi con il quinto di tutti i quarti. Uno a Roma, Checchino 1887, e uno a Milano, Alfredo al Gran San Bernardo. Un libro che consiglio agli chef sotto l’ombrellone, previo drink rinfrescante, in vista delle frescure autunnali, la stagione che più invita a pensare che cosa mettere a bollire. A questo punto, dal Trap a Totò si fa in fretta a dire: Vota la Trippa.
Fololo in umido, patate prezzemolate e gamberi. Il Pascia di Invorio (NO) |
Edizione editoriale De Ferrari Comunicazione - Via D'Annunzio 2/3 Genova. Foto di copertina. Ristorante Roma di Montoggio (GE) . http://www.deferrarieditore.it/main.asp
gdf
Gamberi e trippa, insomma, un po' di decenza :-))
RispondiEliminaBeppe
Qual'è il colmo per uno chef al mare?: cuocersi sotto l'ombrellone per otto ore a 32° gradi.
RispondiEliminaAlba
So di faristi che passano la notte in spiaggia per vedere l’effetto che fa la bassa temperatura, ma non faccio nomi.
EliminaIeri ho visto i primi e ho dato un’occhiata ai secondi, ho preso in visione anche due piatti supplementari, meglio il quinto quarto
M 50fegatini &50milza
A me è toccato tifare germania e ho vinto: una fornitura di wurstel d'aria per 10decimi, per colpa di un Messi che non somiglierà mai a Maradona (ma io lo dicevo anche agli ottavi).
EliminaAlba
Non dirmi che hai avuto la dritta del farista e dopo il quinto quarto sei riuscita ad assaggiare anche gli ottavi…
EliminaCome sono…ti venisse voglia di fare un rece susciteresti l’indivia belga di tanti appassionati…
M 50&50