venerdì 18 maggio 2012

Pane di Menton e olio di Dolcedo



- gdf 2012 -

Che mal di testa stamattina. Non sono più abituato al Southern Comfort. Che nausea. Ma che ci mettono dentro? E quell'aroma di pesca noiosa? Ma perché faccio queste cose? Forse perché mi ricordava un vecchio amico che non c'è più. Per questo l'ho fatto.

E invece chi arriva:  questo che mi si è avvicinato con fare dubbioso al bancone senza sapere una parola di italiano. Forse era tedesco, un giovane tedesco con un completo bianco immacolato e un taglio di capelli degno del loro ventennio. Forse aveva bisogno di una compagnia alternativa, forse no, forse voleva solo condividere un momento con un altro che non sembrava di queste parti. Questi pantaloni troppo colorati non attirano solo le zanzare, anche gli alternativi.

Anche queste terre, questo entroterra attira più gli stranieri che gli italiani, per ora, prima di andare a fare un prossimo shopping di isole in Grecia, dove però il panorama sarà forse migliore, dove compagnie alternative sarà più probabile trovarne, ma di l'olio così buono forse no.

Pierre Gagnaire nel suo grande piatto con la declinazione di oli del mediterraneo scelse Sommariva di Albenga per l’Italia. Alain Ducasse, prima ancora di Terre Bormane di Taggia scelse proprio questo per l’Italia: Benza di Dolcedo. Moon Import qualche anno fa tentò addirittura di individuare sei cru di sei diverse vallate di Ponente  per dare un senso culturale e far comprendere le raffinate peculiarità, e quindi non gli fu possibile evitare di passare da queste parti, anche lui di qui, da Dolcedo, anche se rimanendo incompreso. Insomma, siamo sempre qui e non ce ne accorgiamo, gli altri si.

Per i ristoratori è spesso inteso come un costo e non come un investimento, ed è un vero peccato, perché la differenza in un piatto semplice la puoi fare utilizzando un olio che faccia sobbalzare chi lo assaggerà. Stamattina stavo bevendo un bicchiere di sauvignon antisbornia dell’Alto Adige, buono, come al solito, e non importa neanche da quale cooperativa provenga. Per l’olio, in Liguria, è quasi sempre così, però di Cantina di Terlano ne esiste una, di Benza ne esiste uno, e al di là delle tre olive Slow Food e non so quanti altri riconoscimenti assortiti, alla fine quando butti sopra ad una fetta di pane caldo quest’olio la mattinata prende una piega diversa, anche se ieri sera ho abusato di Southern Comfort & ginger ale e mi sono svegliato con degli occhi crepati che neanche gatto silvestro quando le prendeva dal canguro e il piccolino si nascondeva la testolina nel sacchetto del pane dalla vergogna… su, coraggio adesso, tiriamo fuori la testa dal sacchetto del pane e con una bella fetta di pane artigianale del forno Au Baiser du Mitron di Menton e una degustazione di oli ce la posso fare anche oggi a tirare le cinque per il primo gin tonic, valutando cosa fare nel caso arrivi un altro giovane tedesco a farmi la corte tentando di baciarmi sul collo.

- gdf -




2 commenti:

  1. e il giovane tedesco che andrà a far shopping in Grecia si chiama neu Mark i suppose
    R

    RispondiElimina
  2. come ti è venuto in mente gatto silvestro ed il caguro?

    F.

    RispondiElimina