- gdf 2011 -
Come giustamente mi ha ribadito l’Avvocato, perdere un paio di chili, quelli che ti arrotondano la camicia, è solo questione di volontà e cultura. Ragionando su questa base e sulla stagionalità ho deciso di provocare le reazioni delle temute solanacee dentro il mio corpo. In prima posizione ci ho messo il pomodoro, comfort food e comfort drink che entra in mille ricette estive. Lo diceva già decenni fa Paul Bocuse in una intervista: io uso il pomodoro solo in agosto, quando è al meglio. Non ho motivo di dubitarne, ma probabilmente solo a casa sua perché il suo ristorante è chiuso da decenni in agosto. Con l’aneddotica si può far peggio solo citando quel barman palesemente improvvisato, che in un bar di Borgomanero, località nota per aver ceduto giusto lo scorso novembre il record di permanenza stellata e continuata nella galassia Michelin , un sedicente barman ci servì al tavolo due Bloody Mary con strano luccichio sulla superficie e vezzosa foglia di basilico. Sembrava olio, era olio. Scusi, ma ci ha messo l’olio? Certo , un filo d’olio ci sta bene sul pomodoro. Due mozzarelline no? E va bene, che gli vuoi dire, Vissani faceva già scuola ma non tutti gli allievi avevano seguito tutte le lezioni, quindi, nel dubbio, filo d’ojo. Prosciugare con tutti i tovagliolini presenti sui tavolini l’olio in superficie fu un segnale chiaro credo, ma forse no, secondo me pensò che fossimo noi degli eccentrici. Come dice sempre il mio Avvocato, la verità non è mai una sola.
Per perdere due chili con i pomodori si fa così, si comincia con un aperitivo long & comfort: il Bloody Mary appunto. La ricetta è nota, non sto qui a farla lunga con le cose che si sanno, viceversa l’importante è il succo di pomodoro , perché alcuni hanno profumazioni non proprio raffinatissime, sembrano i sughi pronti Barilla, sanno di cipolla o carote e non vanno bene per il Bloody. L’unico profumo vegetale ammesso è il medesimo che sarà necessario per la guarnizione masticabile, cioè il sedano. Neanche il pomodoro fresco va bene, perché si divide in acqua e polpa, salvo addensarlo con qualche gioco di prestigio figlio del neurologo dell’Esguard o del chimico di Rosas, ma non vale la pena, chimica per chimica prendiamoci quella già imbottigliata. La mia ricetta del Bloody gdf è questa : 5/10 Vodka, 4/10 succo di pomodoro buono, 1/10 di succo di limone, 3 spruzzi di Tabasco, 2 gocce di Worcester Sauce, sale al sedano e pepe. Girato in mixer con ghiaccio al bordo e servizio in tumbler ampio e basso, stecca prepotente di sedano verde da sgranocchiare .
Il Gazpacho ha lo stesso vantaggio del Bloody, non serve l’olio, che come ben sappiamo è la prima causa di obesità a causa del suo valore calorico. Seconda cosa non trascurabile, dopo una scodella fredda di Gazpacho risulta difficile berci sopra un paio di bicchieri di vino, aspetto che potrebbe deprimere ma ormai i nervi sono già stati rilassati dalla dose di vodka presente nel Bloody e che comincia a girare vorticosamente nel sistema circolatorio confondendo cervello e stomaco. Mettiamoci due olive in mezzo, inganniamoci fino in fondo. Con i pomodori cuori di bue, che hanno pochissima acqua in proporzione agli altri, possiamo fare un frullato dopo averli marinati una notte con poca cipolla, pochissimo aglio, un piccolo peperone rosso ed un cetriolo. Il giorno dopo si frulla e si addensa con pochissima mollica di pane, sale e pepe. L’aceto da aggiungere nel composto mentre si fa partire il frullatore è fondamentale, a me piace usare quello di Sherry ma va bene anche un vecchio aceto di vino rosso, poi, per guarnizione non superflua ci aggiungo una mirepoix delle medesime verdure usate per creare la zuppa. Qualche crostino all’aglio e due foglie di basilico per caratterizzarlo ulteriormente. Zuppa molto fredda, appena uscita dal frigorifero e crostini caldi. E’ una variante molto, molto simile al Gazpacho di Manuel Foch, ricetta presente in un vecchio libro di ricette della Frasca di Gianfranco Bolognesi ( l’Universo nel Piatto) , dove da grande maestro di tavola e di bicchiere, Gianfranco riusciva ugualmente ad accostare un vino , compito che preoccuperebbe qualsiasi sommelier . Nel libro , a fianco dell’immagine del Gazpacho viene infatti proposta una introvabile bottiglia di Petite Arvine 1992 de Les Cretes, incredibile davvero , Andalusia e Valle d’Aosta, ma bisognerebbe provare prima di storcere il naso.
E dopo una settimana di questa dieta mi sento già meglio, ho ritrovato la confidenza perduta da qualche mese con quella camicia da fanatico con i bottoni blu e quella cintura vintage a cui pensavo già come un ricordo dei bei tempi andalusi.
- gdf 2011 -
sembra meglio della dieta de minestrone..
RispondiEliminaPantaloni tremendi.... Se non non hai fatto un tiraggio al viso a base di colla di coniglio complimenti, sei ringiovanito!
RispondiEliminaALBA
da fan totale del bloody mary, lo sconsiglio d'estate. ma lo bevo lo stesso
RispondiEliminaCara Alba, vedi come basta poco, un occhiale glamour, due chili meno, un pantalone brillante e un taglio di capelli cretino e si guadagnano al volo quei cinque o sei anni di vita .
RispondiEliminaPaolo! Perché no Bloody in summer!?!?
Se va bene il Gazpacho, dai, c'è solo un po' di vodka al posto dell'aceto ;-)
mm perché il bloody mary a me fa caldo :-) però seguirò la tua dieta
RispondiEliminaMa fammi capire: la dieta è ESCLUSIVAMENTE fatta di bloody mary e gazpacho?
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