- del Guardiano del Faro -
Un vino per dame e cavalieri, anarchici e sognatori, idealisti e anticonformisti. Fuori da ogni certificazione questo Rossese viaggia libero da condizionamenti pur osservando tutte le regole di una doc o di una certificazione biologica o biodinamica. Se sei in un certo modo è più bello dimostrarlo con i fatti piuttosto che mettendo in tavola delle certificazioni. In tavola ci metti i bicchieri, non le seghe mentali, non la legge scritta ma la mano rossa e il frutto del suo lavoro. E così ne ho di nuovo bevuto un litro, grazie ad Alberto Rosa che ha detto no ad illustri commentatori del mondo del vino, lasciandoli fuori dalla porta, sempre per i solito motivi, sottigliezze importanti per lui, difficilmente comprensibili ai più, ma ci vuole tempo per capire, anche anni. Io ci ho messo 5 anni per ottenere un invito ad assaggiare la sua produzione confidenziale dentro il suo nascondiglio, tra le vecchie pietre di Dolceacqua, luogo per dame e cavalieri, sognatori che vagano con la mente sino ai tempi degli alchimisti e di Mago Merlino. Ma nel suo vino non c’è nessun trucco, bio in vigna Arcagna, giusto qualche fascia sopra a quella di Testalonga e mise en bouteille senza solfiti aggiunti. Etichettatura ai confini della realtà, quella degli altri; 1500 bottiglie di vino buono, che sa di terra, la terra degli ulivi e dei rovi di more.
Un 2010 prematuro che sconta la gioventù dell'annata e una scelta di vinificazione che ne scarica ancor più il colore, un vino che non macchia il pavimento, se ne dovesse cadere qualche goccia, ma non succede. Un 2009 che è invece il fatto compiuto, beato chi ne ha in cantina qualche bottiglia di questo aspirante Pommard. Ma non è neppure corretto fare dei paragoni cosi lontani, scendiamo in verticale verso la 2008, bella e profumata come una principessa che abbia la tendenza a darsi come farebbe una graziosa cortigiana. Le annate precedenti le avevo bevute random, in giro per feste popolari occitane e mai nei ristoranti, luogo nel quale questo vino delicato e sensuale non ha accesso. Luci basse e Chet Baker per questa piccola verticale, questo è il filotto buono, filotto che potrebbe proseguire con un nuovo millesimo che vorrebbe segnare un ulteriore distacco dalla consuetudini di cantina, dall’acciaio e vetro al ritorno all’epoca della pietra, una scelta che potrebbe aprire una nuova strada, ed è incredibile che questa possa essere frutto di una scelta che guarda più indietro che avanti, ma le fantasie e le intuizioni di Mago Merlino non si pongono limiti di spazio e tempo, è il principio di indipendenza di pensiero, è quello che conta, il risultato sarà solo una conseguenza del lavoro della Mano Rossa, che ringrazio per avermi consentito di entrare nel suo mondo di sognatore - gdf -
... e grazie anche ad Aga, dama , compagna di viaggio e ispiratrice di una giornata speciale.
1500 btl...
RispondiEliminaetà delle vigne?
B.
50/80 anni , poche ma buone;-)
RispondiEliminaVorrei poterlo assaggiare.
RispondiEliminaF.
Fatevi vedere, magari mettendovi sotto il braccio un paio di Barolini vecchio stile, Aga adora il Nebbiolo.
RispondiEliminaAndiam , andiam , andiamo a lavorar ,dopo i Montrachet
RispondiEliminaSancio
Giacosa ER 1998 basterà?
RispondiElimina... credo di si...
RispondiEliminagdf talent scout,ma quale Massobrio ??? :-))
RispondiEliminaBeppe
Estate di Chet Baker è meravigliosa GdF, grande scelta, pero' se metti il link invece del video passa piu' inosseervata ed è un peccato...
RispondiEliminaE' vero Luciano, ma nelle ultime settimane non so perché ma non riesco a estrarre i codici da youtube, non so se dipenda da questo vecchio p.c. obsoleto di programmi e di installazioni che sto usando in attesa che mi riparino quello che usavo prima, ma è così. Avevo pensato che fossa stata tolta l'opzione. Cmq se tu riesci a modificare l'inserimento a me fa piacere, anche di un pezzo dal vivo se lo trovi, te ne sarei grato ;-)
RispondiEliminaGrazie mille !
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