Difficile immaginare un vino migliore ricavato dal comune che insieme a Marsannay apre le porte ai grandi della Cote de Nuits, giusto qualche minuto prima di attraversare Brochon e raggiungere Gevrey Chambertin. Certo, uno dei premier cru più noti del comune insieme al millesimo estremamente favorevole hanno sicuramente contribuito parecchio, chiudendo il cerchio come Giotto intorno a questo produttore che in etichetta si dichiara negociant, ma pure indicando che materia prima e vinificazione sono quanto mai vicini alle moderne concezioni di vino naturale. Si intuisce e si vede la freschezza estrema di questo terroir nordico nel colore e nei profumi di questo vino, che evidentemente potrebbe soffrire in millesimi meno splendenti, un po' come a Irancy, dove il pinot noir si trova in condizioni veramente estreme di maturazione, ma forse grazie a quell'anfiteatro naturale ha qualche chance in più di Fixin da giocarsi nelle annate meno soleggiate. Quindi estrema finezza e freschezza di frutti rossi acerbi, ma ripeto, da queste parti difficile immaginarsi di meglio, quindi immaginiamolo così.
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venerdì 10 giugno 2011
Fixin 1er cru Alphonse Pacalet
Difficile immaginare un vino migliore ricavato dal comune che insieme a Marsannay apre le porte ai grandi della Cote de Nuits, giusto qualche minuto prima di attraversare Brochon e raggiungere Gevrey Chambertin. Certo, uno dei premier cru più noti del comune insieme al millesimo estremamente favorevole hanno sicuramente contribuito parecchio, chiudendo il cerchio come Giotto intorno a questo produttore che in etichetta si dichiara negociant, ma pure indicando che materia prima e vinificazione sono quanto mai vicini alle moderne concezioni di vino naturale. Si intuisce e si vede la freschezza estrema di questo terroir nordico nel colore e nei profumi di questo vino, che evidentemente potrebbe soffrire in millesimi meno splendenti, un po' come a Irancy, dove il pinot noir si trova in condizioni veramente estreme di maturazione, ma forse grazie a quell'anfiteatro naturale ha qualche chance in più di Fixin da giocarsi nelle annate meno soleggiate. Quindi estrema finezza e freschezza di frutti rossi acerbi, ma ripeto, da queste parti difficile immaginarsi di meglio, quindi immaginiamolo così.
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uhm ... sentito nominare in quel di Beaune da Ma Cusine, ma non mi sono fidato di ascoltare il consiglio. Ho preferito il più rassicurante e conosciuto Philippe :) Da quel che dici però pare interessante. Sai per caso se qualcuno lo importa in Italia o dobbiamo andarcelo a prendere il loco ?
RispondiEliminaAlbuz
A me l'ha mandato a casa Alphonse, sai, ogni tanto ricevo le cose più strane; bisognerà verificare in loco, comunque a fine mese sono su con Franck-One, andremo a verificare che non si tratti di una sòla.
RispondiEliminaNon vorrei dire una ca@@ata ma questa primavera al Au Clos Napoleon di Fixin era in carta, Tempo da lupi, pioggia spessa e rifugio improvvisato, mangiato di MM.. bevuto altro però.
RispondiEliminaB.
Andiam andiam andiamop a lavorar ....
RispondiEliminaI sette nani insieme
ecco bravi i 7 nani, già che ci siete fate un giro da sarnin berrux (ti ricordi il volnay vero gdf?)
RispondiEliminaperò ho la sensazione che i nani abbiano nomi diversi tipo:
degustolo
bevolo
mangiolo
annusolo
ecc...
F.
Notevole segnalazione che denota una discreta ma incompleta conoscenza del panorama vitivinicolo Borgognone.
RispondiEliminaA compendio di quanto detto si può aggiungere che Alphonse Pacalet è un falso negociant come il suo lontano parente di Beaune:in effetti conduce 4 ettari in affitto con una predilezione per la conduzione biodinamica-biotica.
Il vino in questione è tratto da due parcelle di Fixin (90% Clos du Chapitre e 10% Clos du Napoleon).
Alphonse è un vero eccentrico e si vocifera che abbia intenzione di acquistare 1 ettaro di terreno a Vosne (!) per impiantare la Chiavennasca di Valtellina per assecondare le ricerche storiche le quali fanno risalire l'origine della viticoltura di Borgogna al secondo secolo avanti Cristo quando gli Edui, (tribu' celtica antenata dei borgognoni)invasero l'Italia e si stabilirono in una vasta area che va dalla bassa Valtellina a Milano. Qui appresero l'arte della vitivinicoltura e la importarono in patria una volta che vi furono ricacciati dai Romani.
Alphonse ha intenzione di approntare un vino filologico-storiografico.
Attendiamo i risultati...
...il nebbiolo di Vosne...a volte ritornano :)
RispondiEliminami sono nel frattempo informato e pare che il vino che si trarrà da tale terroir si chiamerà Hommage a Louis et Cathelin
RispondiEliminaSo che ci tieni a queste rarità, martedì ti porto il vuoto per la tua collezione privata di feticci
RispondiEliminaChiaramente l'utilizzo delle due parcelle si riferisce all'annata 2010 dopo la scadenza dell'affitto in Hervelets...
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