Bonnaire uguale Cramant, Cramant uguale Côte des Blancs.
100% Chardonnay per questa che costituisce la
punta di diamante della produzione maison. Infatti, pur essendo un bsa, è quello che gode delle migliori
cure, a partire dalla selezione delle uve – provenienza Cramant e Bergères-Les-Vertus
– per arrivare al vieillissement che
si protrae per almeno sei anni, con tappo in sughero – sous bouchon liège – che
assicura maggiore maturità al vino, garantendo evoluzione, ricchezza e ampiezza
di aromi. Il mio flacone proviene direttamente dalla cantina di Jean-Louis e
sconta oltre un anno di sboccatura.
L’effervescenza, oro chiaro, dai riflessi
verdi, è davvero fine e fitta.
Al naso freschezza e purezza, di pregio,
dello Chardonnay, con precisione di frutta bianca – pesca e pera, lime e mela
Granny – e nitore di fiori – glicine e biancospino – con una dose potente e
concentrata di quel gesso di Cramant che solo chi l’ha visto, calpestato e
palpato, può comprendere.
Il meglio lo dispensa all’assaggio, difendendo
e consolidando, con pulizia e rigore, tutta l’eleganza e la ricchezza aromatica.
I 72 mesi, sur lattes e con il
sughero, non sono stati vani(tosi) e hanno scolpito veramente il sorso,
conferendo tensione, complessità e profondità.
Finale raffinato, ampio e persistente, su
fresche assonanze agrumate e gessosissime.
Prendi nota.
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