gdf
La stessa cosa vale per
l’apparecchiatura della tavola, che dovrebbe essere essenziale ma non priva di
ciò che è necessario. Ma occhio a lasciare troppo spazio libero sulla tavola,
perché potrebbe arrivare l’ospite high-tech a completarvi implacabilmente la
mise en place.
Rettifica: nell'immagine precedente mancava il taccuino, la biro e il biglietto da visita del Food Blogger professionista. La tovaglia è come sarà dopo dieci minuti che si sarà messo al tavolo.
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All’inizio fu Monsieur
L’Inspecteur, molto low-tech a dire il vero, che per garantirsi il più
possibile l’anonimato arrivava al ristorante da solo, serissimo si metteva al
tavolo prenotato a nome fasullo e dopo ogni piatto estraeva di soppiatto una penna a sfera e un piccolo taccuino dove si segnava
l’essenziale pro memoria, convinto di non esser osservato da nessuno, mentre il
realtà dalla cucina stava già uscendo un ragazzo inviato dallo chef per controllare la marca delle gomme
dell’auto che il cliente anomalo aveva appena parcheggiato e quante (e quali)
guide di ristoranti ci fossero disseminate sui sedili.
Poi arrivarono i sorridenti e
gaudenti giapponesi con sorrisi a trentadue denti, piegati sotto il peso delle
prime macchine fotografiche professionali mai viste nei ristoranti europei. Macchine
non digitali, ancora con la pellicola da
portare dal fotografo sotto casa per lo sviluppo delle immagini. Li guardavamo
con sentimenti diversi: dal sorpreso allo scocciato, fino a chiederci se la
stampa della quantità di foto scattate gli sarebbe costato più del pasto. I più
sfacciati andavano giù pesantemente di flash, lasciando impresso sulla retina
di molti clienti il ricordo della serata.
La vista ne usciva disturbata
ma non avevamo ancora visto niente in paragone a ciò che accadde con l’avvento
della figura del “food blogger” : l’implacabile recensore di ristoranti on-line.
Eccomi, ahimè, a cercare un
equilibrio precario tra il ruolo non più di critico ma di comunicatore di
tagliatelle. Ho sempre cercato di rientrare il più possibile in termini
accettabili di invasività, non mettendo nulla sul tavolo, e posando la macchina
fotografica sullo sgabello che in teoria fu pensato perché le signore potessero
appoggiare la propria borsa, da cui attingere rimmel, fazzoletto, highliner,
profumo e rossetto durante il pasto …
Nulla però a confronto con l’archetipo
del food blogger seriale, dilettante ma ormai tendente al professionismo. In
attesa dell’arrivo del primo pre antipasto il pittoresco personaggio si organizza
la tavola come fosse la scrivania del suo ufficio, posandovi nell’ordine: le
chiavi della macchina, gli occhiali da sole, il telefonino, la macchina
fotografica professionale e anche le chiavi di casa per sentirsi più libero le
tasche e da pensieri che riguardassero la moglie lasciata regolarmente a casa
perché ormai stufa di assistere al medesimo spettacolo giornaliero.
Al cameriere a quel punto non
resterà molto spazio su cui giocarsi la partita, già in imbarazzo al momento di
appoggiare in qualche centimetro quadro rimasto libero da quegli oggetti il
cestino del pane o la bottiglia dell’acqua. Ma siccome il food blogger professionista ci tiene al suo anonimato, farà finta di non aver capito.
A casa prevenite
l’installatore di oggetti avendo cura di mettere in tavola fin da subito il
cestino del pane, l’acqua e anche il vino. Il sale e il pepe. Mettetelo nelle
condizioni di non poter nuocere più di tanto, perché lui non lo fa apposta per
darvi fastidio, lo fa per passione della buona tavola, per manifestarvi
l’eccitazione che prova mettendosi alla vostra tavola, ed è solo per foga che
esagera.
Ecco, se poi quando arrivate
al tavolo con nelle mani una bollente terrina di ceramica colma di tagliolini
al ragù e il food blogger high tech non vi ha lasciato neppure un angolo dove
appoggiarla, beh, cercate di resistere dall’impulso istintivo di
rovesciargliela in testa, bella calda.
gdf
RispondiElimina:-)
La tovaglia è così perchè non l'hai stirata e già che c'eri potevi usare gli altri piatti del servizio buono, mancano gli occhiali da sole della consorte.
RispondiEliminaIl nostro food blogger inoltre fuma e qualche volta sale anche sulle sedie dei ristoranti.... Tuttavia, non si sognerebbe mai di chiedere in prestito un gueridon per farne un uso diverso che so, dell'esposizione del bollito ad es.
Alba
Sorry...
RispondiEliminama una bella borsetta no? almeno non sporchi la mise en place, e non dimentichi nulla !
Gianchetto "fashion week"