Sono ben 60 i cru da cui provengono le uve che originano questa cuvée d’assemblage, in parti uguali, dei tre vitigni classici della Champagne.
Massiccio e influente il peso dei vini di riserva (40%), composto paritariamente da Chardonnay e Pinot Nero. Solo acciaio e mai meno di 4 anni sui lieviti.
La mia boccia, come riportato in retro etichetta, di anni ne sconta addirittura 5, con sboccatura 2014.
Nel bicchiere, una meraviglia dorata, dalla bollicina finissima.
Bouquet ricco e complesso, che parte con sensazioni burrose e intense note grigliate e di torrefazione, continua con albicocca e bergamotto confit, fiori gialli e miele, chiudendo su lievi note di sottobosco e un sottile profilo minerale.
Eleganza e rotondità, in un palato generoso e di taglio ossidativo. Sorsi spalleggiati e di bella articolazione, i quali riprendono, fedelmente, le suggestioni del ventaglio olfattivo, guadagnando in carica gessosa e cedendo un filo sul versante freschezza.
Finale di avvolgente maturità, con netti richiami agli agrumi canditi, con spunti di crema di mandorla e caffè in polvere.
La carte de visite dell’universo Charles Heidsieck, ben oltre il concetto di aperò.
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