lunedì 13 marzo 2017

Mirella Porro, l'allieva prediletta di Gualtiero Marchesi è tornata.


- del Guardiano del Faro -


ALBENGA - L'affermazione è azzardata? C'erano sicuramente altre bravissime ragazze impegnate con profitto culturale nelle cucine del sottoscala più famoso d'Italia, quello là, quello conosciuto come il Bonvesin della Riva.

I giornali insistono sempre sulla descrizione della meravigliosa brigata, irripetibile in Italia, e non sono neppure citati tutti in questo articolo prelevato dalla pagina facebook del Mangiarino di Mirella Porro, aperto da pochi mesi ad Albenga

Sicuramente l'algida Paola Budel, impegnata agli antipasti con la concentrata Mirella. Lì, a contribuire alla riuscita del progetto tutt'altro che visionario: La Nuova Cucina Italiana di Gualtiero Marchesi. Immagino però con un occhio di riguardo RIVOLTO ad una banda larga di giovani fenomeni italiani di genere maschile, alcuni altissimi, tutti magrissimi, giovanissimi allora. Qualcuno persino bello.

Cinquantenni come me oggi -quasi tutti più magri- quelli che stanno marcando ancora a fuoco o per induzione la cucina contemporanea italiana mentre qui mi limito a marcare il contorno della tavola, da raccontare attraverso le persone che la creano.

Sicuramente altre oltre a Mirella in quel bel tempo, ma io non lo posso sapere, mentre è chiaro che le tante esternazioni positive del Maestro nei confronti di Mirella Porro portano - dopo ben più di tre indizi - ad una prova certa di stima e di rispetto spesso ribadita.

Il Maestro è sempre andato oltre le apparenze. Conversare con lui significava e significa confrontarsi con ogni genere di argomento colto.

Si chiama cultura generale,  che lui -lo vediamo sempre volentieri in speciali televisivi- affronta con profondità e cognizione, si tratti di arte, musica o letteratura; quasi che la buona e sana cucina ne diventi la semplice logica conseguenza, come La bellezza.

Mirella oggi mi cede la sensazione di non aver più chiaro in mente se è venuto il momento di liberarsi del passato, di smettere di frugare nei cassetti dei ricordi. Oppure, anzi, piuttosto, decidere di rimettere tutto in tavola.

Egoisticamente, sarei per la seconda opzione.

Una cosa per volta, un pensiero alla volta, un piatto per volta; perché è inutile combattere contro un tale bagaglio culturale, occultando i contenuti dentro una valigia polverosa. Tanto meglio esporlo e tornare ragazzina, ripartendo a luci spente da un carrugio non qualsiasi di Albenga, con a disposizione meno di venti coperti in sala e tre ragazzi in cucina. Una mano dall' A.L.M.A non guasta, credo.  Porro, un ortaggio che un cuoco o una cuoca possono trasformare nella cosa migliore o la peggiore. Dipende che cosa ne vuoi fare.

Di mezzo tante cose, come nella vita di tutti noi. Corsi, ricorsi, viali e spiagge che parlano savonese ... Zuccarello, Laigueglia, Alassio, Albenga.

Meglio guardare che cosa stiamo facendo adesso. Io per esempio sto bevendo vino adesso, e Sambuca tra poco, mentre il Maestro inorridirebbe, riuscendo però ad aggiungere ghiaccio al suo bicchiere scarso di vino rosso. Entrambe le situazioni non fanno e non farebbero comunque notizia.

Mirella va al pass: annuncia le comande. 

I ragazzi, tutti magri come quei fenomeni del sottoscala di Bonvesin della Riva rispondono in coro: SI CHEF. 

Si, pure oggi, nonostante le tante brutture evidenti -occultata- qui c'è La Bellezza

 Albenga : centro storico, pedonale

Da questa porta si accede al bagno. Due passi dopo c'è ILMANGIARINO DI MIRELLA PORRO 

Più chiari di così 

I tre in cucina agli ordini di Mirella.
Voce radiofonica profondissima la sua. Non serve alzare il volume.
Bella anche la montatura degli occhiali Mirella.
Se sei una milanese al mare si nota anche dai dettagli.
Nel sottofondo colgo cose dei Simply Red a volume giustamente spinto verso i mitici anni '80

Dal tavolo ho la completa visuale sulla cucina, senza nessuna separazione, neanche un vetro. Accendi la cappa, ma piano, tanto i profumi sono buoni e contaminano piacevolmente saletta e cucina.

Parliamo di cose vecchie o del futuro?



Femminile ma con carattere il polpo.
Sedano, capperi, olive taggiasche, fiori acidi ed un tocco esotico .
Tema comune: i piatti, il vasellame d'autore che valorizza ogni ricetta.

Una bollicina festosa, mentre l'olio a tavola è marcato Laura Marvaldi, nome storico del savonese

Fiori ed erbe, ma anche carciofi. Siamo ad Albenga.
 Un paradiso vegetale in un momento in cui tutto vira in questa direzione  ...

... e quindi un minestrone apprezzato pubblicamente -di nuovo- dal Maestro, va provato.
 Fa anche bene una volta arrivati a casa

Alla faccia della cucina femminile.
Gnocchetti di zucca, ok, però poi, fonduta di toma d'alpeggio, speck croccante, gratinatura decisa

Anni '70.  Ma non erano mica scemi
Filetto di orata in padella ricoperta pudicamente da patate arrostite al rosmarino, carciofi alla maggiorana. Nessuno faceva foto in quegli anni(a parte i giapponesi). Però mangiavano benissimo lo stesso. Questo piatto, giù da Gino a Camporosso valeva 2 stelle Michelin

I calamaretti alla piastra, carciofi e patate, maggiorana, pomodorino confit e ... olio al limone. In estate si fa con i porcini. Piatto di equilibrio raro e riproposto a Milano dal Gualtiero nazionale. 

Il bonet a cubi

La mousse al cioccolato con fiori eduli e frutti rossi

Pere al vino rosso e semifreddo alla cannella. Altro piacevole momento vintage

Sono arrivato tardi per il panettone da tre chili. Storia e ricetta in bel packaging milanese.
Il Pan del Toni di Mirella, anche da esportazione. Mi prenoto per il prossimo Natale, però bisogna essere in compagnia per affrontare un Pan del Toni da tre chili. Per leggere meglio basta fare un click aggiuntivo oppure dilatare l'immagine con l'indice ed il pollice.



Guardo Snooker su Eurosport mentre metto insieme i pezzi della giornata. Mi rilassa, ma fino ad un certo punto. L'arbitro stasera è una ragazza sexy irlandese con capelli conseguenti. C'è il Campione del Mondo alla stecca, che però sbaglia ad imbucare una rossa che sembrava facile.

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Dalla mia collezione di Rosse.
Era l'ultima pagina di quella millesimata 1995
La Cittadella di Zuccarello di Mirella Porro chiudeva la selezione annuale.
Voltiamo pagina, ma piano piano.

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