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Ci vuole sale in zucca. Eravamo dalle parti del 2001 quando la fobia della Mucca Pazza cambiò il nostro modo di mangiare, anche in Italia, patria della trippa e dell'osso buco.
Chiamare così una trasmissione -Bollito Misto- sembrò una provocazione e null'altro. Invece i contenuti c'erano, eccome, inseriti nel contenitore informativo gastronomico settimanale messo in onda dal Gambero Rosso Channel. Muggiva la mucca pezzata e poi si partiva per uno spezzatino di notizie e curiosità che giravano intorno al food and wine.
Certo, per apprendere i contenuti del Bollito Misto bisognava andare oltre
all'inquieto editoriale del buon anima Stefano Bonilli, che masticando
nervosamente grissini davanti ai microfoni e alle telecamere trovava comunque
sempre un buon motivo per prendersela con qualcosa o con più di qualcuno, ma nel suo
sviluppo complessivo, la trasmissione trovava un senso che oggi si fa fatica ad
individuare nelle televisioni, anche quelle tematiche.
L'altroieri, non trovare neppure un
cotechino da cuocere nei quartieri adiacenti al faro (ne ho girate diverse di
macellerie), fa intuire che gli effetti prolungati di quella follia di
comunicazione giornalistica terroristica non si siano ancora esauriti.Pensate, in Italia a causa del Bollito Misto da Mucca Pazza morì un gatto.
Ci vuole sale in zucca, e qualche idea spaesante per venirne fuori, pure qui al sud della Cordigliera delle Alpi Marittime. Stavolta è stato Bollito Misto, la prossima, probabilmente, sarà dedicata al Carnevale Ambrosiano, che quest'anno cade il 4 di Marzo, ancora in tempo per festeggiare i milanesi al mare con trippa alla milanese, risotto giallo con osso buco e cassoeula.
Ci vuole sale in zucca, e qualche idea spaesante per venirne fuori, pure qui al sud della Cordigliera delle Alpi Marittime. Stavolta è stato Bollito Misto, la prossima, probabilmente, sarà dedicata al Carnevale Ambrosiano, che quest'anno cade il 4 di Marzo, ancora in tempo per festeggiare i milanesi al mare con trippa alla milanese, risotto giallo con osso buco e cassoeula.
Come a Casa. Ospedaletti. Cordigliera ligure.
L'anno scorso Piero Bregliano e la socia Licia Casella hanno studiato parecchio. Ci tengono ai diplomi. E così hanno fatto quattro anni in uno, sui Bignami credo. Però sono i risultati quelli CHE contano, e quindi guarda un po' cosa si può combinare con una Buona Cucina, buone maniere e studiata comunicazione. Si entra in quattro Guide in 10 mesi di lavoro. Due nazionali, una locale ed una francese dall'accento italiano.
Le salse e gli accompagnamenti al Bollito Misto: tonnata con acciughe e capperi,bagnetto rosso, bagnetto verde, rafano, noci e miele, mostarda cremonese ... manca qualche cosa
Eccola, la giardiniera agrodolce alla piemontese
Introduttivi passatelli in brodo di gallina che già mi fanno cambiare marciapiede.
Settimana prossima si va a battere quelli della Via Emilia invece dell'Aurelia.
Più di sette tagli: Cotechino (super) testina, lingua, punta di petto, muscolo, scaramella, gallina ...
... qui in versione fotografica, ma in realtà arrivati in tavola in più servizi.
In attesa dell'arrivo degli ospiti, qualche abbinamento della Cordigliera di qui sopra.
Sono i Bio di Selvadolce. Bordighera.
Anche Licia mi sposta sulla Via Emilia.
Ottima sbrisolona farcita di mele. Finezza.
WOW!
Ma quest'uomo ha qualche cosa in mente ... che non lo lascia tranquillo.
Occhio, è del Leone come me.
La Zucca! Il sale in zucca
gdf - Ospedaletti by night
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