- del Guardiano del Faro -
Eccola! Quella che ti ha
fatto impazzire a vent’anni, quella che avresti sposato subito, quella che gli
eventi della vita te l’avevano fatta perdere di vista da almeno una dozzina
d’anni anche se abita a cinque chilometri da te. Arriva in pareo dalla spiaggia
e mi si para davanti con un bel sorriso in compagnia del ricco marito, sempre
stata ambiziosa, non poteva accontentarsi. Rivista cinque minuti in uno dei
posti e nelle condizioni più improbabili, l’albergo in ottobre era praticamente
vuoto, eravamo li in quattro a bordo piscina in una condizione surreale. Un
saluto, un abbraccio emozionante e poi mai più, di nuovo mai più, a oggi mai
più vista. Altra proiezione mentale forzata fino a questo punto, ma va bene
così, anche se con il groppo in gola mi sono levato anche questo fantasma dalla
mente.
Si va avanti dunque, ci si evolve, si esce arricchiti dalle vecchie
esperienze esaurite e si riparte, respiro lungo e profondo e si riparte, per
esempio per Jerez, por la Costa
però, via Gibraltar, Algeciras e Cadiz. Bastano pochi chilometri per cambiare
clima, panorama e anche l’architettura
dominante si esaurisce nei pressi di Estepona. Lo stile “Marbellì”, sorta di
fusion tra motivi architettonici arabi e andalusi lascia spazio a strutture più
aderenti al panorama che si snoda tra il verde. Gli ultimi grandi club di golf
che si appoggiano alla verdissima Sierra Bermeja sono gli ultimi simboli di uno
sviluppo di turismo first class dall’accento inglese. Insegne fascinose come
Sotogrande, San Roque e Valderrama nascondono
le ultime urbanizzazioni che godono di un clima umido e piovoso, vittime
consapevoli dei capricci meteorologici creati dall’incontro del Mediterraneo
con l’Oceano Atlantico, dalla vicinanza visuale di Europa e Africa, dal
passaggio oltre le Colonne d’Ercole.
Il bellissimo golfo che unisce la Linea de la Concepcion ad Algeciras
è compromesso da una edilizia che si è affrettata a fornire alloggio ai
frontalieri che lavorano per gli inglesi di Gibilterra e a quelli impiegati nei
distretti industriali della zona interna. Per chi non fosse interessato ad
andare a farsi tirare i capelli dalle dispettosissime scimmie di Gibilterra è
un sollievo trovare l’indicazione liberatoria, verso Tarifa, l’estremo sud
della Spagna , con le sue spiagge selvagge, il suo vento tagliente e il profilo
delle onde punteggiate dai colori dei costumi dei surfisti in azione.
Più giù
di così non si può, è inevitabile risalire verso nord, nord ovest, in direzione
Cadice. Prima però sarà il caso di fare una sosta in un qualche Hostal provvisto
di cucina e di una cassetta di scampi freschi da aprire in due e cuocere
velocemente a la plancha. E insieme a
questi meravigliosi crostacei pescati davanti a Sanlucar de Barrameda
cominciare a prendere confidenza con un primo calice di Jerez Fino Manzanilla ,
what else?
A questo punto le strade
si dividono, e gli appeal alternativi raggiungibili sono entrambi di altissimo
rilievo, perché proseguendo lungo costa in mezzora si arriverebbe in Algarve,
verso quel meraviglioso ristorante di Albufeira che si chiama Vila Joia,
l’unico due stelle Michelin mai apparso sul suolo portoghese prima del 2011.
Sarebbe un obiettivo assolutamente appagante, ma in mezzo c’è il Guadalquivir e
il Parco nazionale di Donana a spingermi verso nord, quindi da Cadiz la
direzione quasi obbligata sarà quella che indica la via verso Jerez de la Frontera.
La laguna
salmastra bianca come dopo una nevicata
è il sottofondo monocromatico dove le basse vigne si inseriscono come
scarabocchi su un foglio bianco. Il sole splende, l’aria è secca, il cabriolet
aperto, il braccio appoggiato, in radio ci sono i Simply Red, è Jericho, sempre
quella; é dal ’84 che da queste parti in radio passa Jericho, il programmatore
è sicuramente un romantico. Le colline dolci e ampie si susseguono, i filari
allineati rimettono ordine nel paesaggio e nei pensieri che rimandano la mente
ai motivi storici, così particolari e unici, così come è questa zona e così
come sono i vini che esprime: unici...
- gdf 2012 -
E' timido, quindi lo faccio mio questo pensiero :
RispondiElimina“Chissà se tu sei cambiata, chissà dove sei finita…in questo lampo di vita che ci sembrava infinita”...
Grazie M