mercoledì 16 febbraio 2011

La cena del secolo in una atmosfera fin de siècle deja vue


- del Guardiano del Faro-

Avviso ai naviganti.

Per la sera del 6 Aprile 2011 è stata organizzata a Parigi, anzi, per la precisione nel "cadre" evocativo di Chateau de Versailles una cena definita sobriamente da alcuni media “La cena del Secolo” . L’Associazione dei Relais et Chateaux e de Les Grandes Tables du Monde vogliono così onorare e festeggiare l’inserimento da parte dell’Unesco del così detto “Pasto gastronomico alla Francese” tra i beni immateriali degni di essere ricordati dall’umanità intera. Sessanta tra i migliori cuochi del mondo cucineranno per 650 ospiti/clienti che dovrebbero pagare la somma di 650 euro per gioire della magnifiche creazioni di giovani o vecchi chef che hanno marcato lo scorso fin de siècle e l’inizio di questo, o allargando il senso del termine, al suo inquietante significato storico che lo intendeva dagli anni '80 al 1911, 1912, 1913. Parallelismi a specchio . Ovviamente i vini e lo Champagne saranno all’altezza dell’importanza dell’evento e scorreranno a fiumi per sottolineare questa atmosfera gaudente con il sorriso tirato quanto l’ultima notte sul Titanic o come la sera prima della presa della Bastiglia. Mi sembrano quelle esagerazioni deja vue della fine e dell’inizio dell’altro secolo dove si faceva finta di non sapere bene come andassero realmente le cose o forse si voleva appropriarsi di un facile e futile piacere in presa ad una cosciente isteria festosa, preambolo del baratro. I ricorsi della storia, come i cicli economici, come i riflussi, come quando nel 1911 si costruivano palazzi e hotel cinque stelle lusso in tutta Europa. Qui, dal Faro, riesco a vedere le strutture decadute o parzialmente abbandonate di almeno 6 dei 12 che segnarono quegli anni nella sola piccola Sanremo, all’epoca un villaggio di pescatori salita alla ribalta mondiale per la presenza di un Casinò e di personaggi di altissimo profilo internazionale che la frequentavano vivendo in quei meravigliosi ed enormi palazzi o in sontuose ville private. Il 1911 me lo immagino un po’ così, sovrastimato come un periodo di euforia vissuta contro ogni logica ed ogni buon senso , mentre l’Italia dichiarava guerra alla Turchia e contemporaneamente invadeva la Libia, mentre i tedeschi si presentavano ad Agadir con una nave da guerra compromettendo i rapporti con la Francia, mentre un imbianchino italiano rubava la Gioconda al Louvre, mentre tra i mille palazzi ed alberghi di lusso si inaugurava anche il Vittoriano nel cinquantesimo dell'Unità, mentre si festeggiava il buon esito del primo bombardamento della storia dell’aviazione, mentre in una tiepida primavera si inaugurava il Titanic.

gdf

Nessun commento:

Posta un commento