Trovavo piuttosto imbarazzante ritrovarmi negli ultimi anni a guardare sul muro del mio ufficio il calendario millesimato dell’Erbolario . Per lo meno incongruo anche se rilassante questo calendario che propone nelle pagine alternate a quelle della cadenza giornaliera dei sobri acquerelli di Franco Testa, raffiguranti la pianta e il frutto del corbezzolo, foglie e fiore di trifoglio , il salice e il gladiolo palustre. Il tutto corredato anche da delicate farfalle abbinate cromaticamente al tema soporifero di ogni pagina , aspettando il velenoso oleandro, ma questo non avverrà prima di agosto.
No , il calendario dell’Erbolario può andare bene in mattinata, massimo fino alle quattro del pomeriggio, ma quando rientro dal giro pre dinner voglio questo. Voglio il calendario Campari, il calendario dell’alcolista crapulone gaudente, il calendario dell’alcolista creativo.
Il “rassicurante” viso di Benicio del Toro e i tre toni dominanti di bianco, nero , rosso e rosa carne che svegliano la mente e riportano le gambe e il fondo schiena sullo sgabello del barman di fiducia. Niente bottiglietta gasata, per carità, da gemellare alla Ceres per compensazioni after abusi assortiti, qui si beve come si deve e le versioni sono due, assolutamente semestrali .
Shaker con ghiaccio a grossi cubi con Campari e una punta di gin, Tanqueray ten , what else, buccia d’arancio, quattro colpi secchi e giù nella coppetta Martini, zeste orange twist e schizzo laterale di selz. Se no, in frozen con preventivo massacro di due fette d’arancio in un cucchiaio di zucchero di canna sul fondo di un tumbler alto con l’aiuto di un pestello di legno. Aggiunta d’arancia sanguinella spremuta e ghiaccio tritato.Con tutto il rispetto per l’Americano e il Negroni , qui c’è un'altra pulizia del gusto, purezza, forza, sintesi, comprensibilità.
Red, white & black anche per il salotto Campari Soda disegnato da Markus Benesch
Intanto sullo schermo lcd piazzato alla parete del video bar passa un intervista a Philippe Starck che spiega la sua teoria sui colori nel design e nella comunicazione. Sono gli stessi, il Nazismo usava gli stessi colori per la sua propaganda. Comunicazione e propaganda in rosso , bianco e nero . La combinazione di colori vincenti era già questa, e anche oggi secondo Starck continua a funzionare efficacemente sui mercati globalizzati.
Il terzo Campari? Non grazie, cambiamo colori, usciamo dall’incubo : one Bourbon, one Scotch, one Beer please . E come calendario mi tengo quello del’Erbolario.
gdf
Ti chiami Ro-ber-to.
RispondiEliminaRoma-Berlino-Tokyo.Vorra' pur dire qualcosa.
E in due di quelle non ci sono mai stato, nella terza solo un paio di volte... bha!
RispondiEliminagraffiante e cinico realismo malinconico, molto gdf style...
RispondiEliminaMarco
anche il Milan del Cavaliere ha gli stessi colori, la cosa mi inquieta non poco...
RispondiEliminaP.G.
con gli stessi colori c'è anche il calendario del vero cuoi conciato italiano firmato O. Toscani.
RispondiEliminaprego controllare in edicola o sul sito ufficiale.
Fabrizio
...errore il calendario è della Vera Pelle Italiana.
RispondiEliminabuona visione
Fabrizio
Ahhh.... ecco perchè non mettevi il link ! :-)) Monotematico questo calendario ginecologico :-))))
RispondiEliminaInquietante analisi, e anche lo strumento che ci permette di vedere i video è così, il logo di YOUTUBE è rosso/bianco/nero
Ale
Marlboro, Martini, UBS, e altri gruppi imperialisti.
RispondiEliminaVM
Beh il Guardiano è sempre avanti...
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