venerdì 5 settembre 2014

Jumpei Kuroda



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Intanto spero di averlo scritto giusto. Non avrei scuse in questo caso, perché lui -contrariamente a molti altri suoi talentuosi connazionali- in italiano si esprime benissimo, non avendo accordato solo agli interessi di cucina i suoi dieci anni passati in Italia, ora che ne ha 32.



Lo trovo nel ruolo di chef esecutivo, nel senso che quando il nostro buon Andrea Ribaldone è impegnato altrove ci pensa lui a mandare avanti sia il gastronomico che il bistrot de I Due Buoi di Alessandria. Mica da solo, chiaro, però uno che comandi la brigata quando hai due locali da far marciare a due velocità diverse lo devi individuare con scrupolosa attenzione.



Prima di qui, sei anni in Friuli; nel mezzo la Puglia. Ma prima di tutto un borgo dalle parti di Osaka, dove mi dice che c’è un mare, ma un mare interno, noioso come un lago. Meglio la Puglia, meglio il basso Adriatico, ma ancor prima il lavoro e la passione per la cucina, preferibilmente alta.



Aveva due settimane di ferie in agosto, che evidentemente gli sembravano fin troppe, sai che noia. E allora invece di mettersi in spiaggia in Riviera o in Costa Azzurra ha pensato bene di infilarsi per otto giorni dentro le cucine del Mirazur di Mauro Colagreco, lavorandoci a testa bassa per dodici ore al giorno. Cosa gli vuoi dire, loro son fatti così.



Preciso come solo un giapponese, leggermente speziato, ma per mia fortuna non fissato sul pesce crudo, anzi, lo scopro abile saucier e perfino rotisseur questo bravissimo cuoco giapponese, che mentre il Ribaldo Ribaldone si sposta un momento dalla cucina de I Due Buoi si cimenta su un paio di piatti nuovi, lasciando il segno.


Ma anche coté bistrot, i piatti semplici e comprensibili riescono a non essere banali, e per di più serviti in una formula piatto+dessert a 13 euro, che è un vero regalo da farsi, entrando negli essenziali interni del Bistrot Vermoutheria de I Due Buoi, al 32 di Via Cavour, ad Alessandria. Due Buoi Bistrot o Due Buoi Gastronomico: tre piatti da una parte e tre piatti dall'altra.


Friabilissime, di farina di riso, zafferano, zenzero, nero di seppia

Apristomaco: gazpacho di pesca bello acido e piccantino. Così si fa

Minimal bistrot. 

Quindi la tendenza del Timorasso è questa. 
Vino imponente, potente, armonico, morbido, poco acido, alcolico.
15° gradi sotto stimati, ben equilibrati.

I girasoli di Van Gogh in etichetta.
Fiori diversi nel bicchiere, e anche frutti, conditi da uno speziato che avvolge e si fa piacere.


Coté Bistrot: insalata di verdure cotte  e crude, salsa bagna cauda

Coté gastronomico : il calamaro nel suo brodo, e che brodo ... taccole a spezzare


Coté Bistrot : polpette di calamari, acciughe fritte, insalatine su salsa cocktail

Gli strumenti scintillanti e necessari per partire per un viaggio, tra Normandia e Bretagna

Coté gastronomico. gigot d'agneau disossato e arrostito, lasciato rosa, insalate di terra e di mare, polpa di ricci di mare e salsa di salicornia. Un piatto da dedicare, non so, ad Alexandre Gauthier?

Anguria, cardamomo e altre spezie.
Sto tornando dalle Indie

Coté Bistrot : cioccolato bianco, cioccolato scuro, limone e  menta

Coté gastronomico : delizia al limone









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