del Guardiano del Faro
Quando vedo queste cose
penso istintivamente a tutti quei ristoratori che incontro durante l’anno e che
vivono nella dolce attesa; l’attesa della nascita della loro stella Michelin,
riconoscimento e gratificazione di tanto lavoro e di tanta attenzione ad ogni
dettaglio per fare finalmente la differenza tra un locale normale ed uno degno del riconoscimento più ambito.
Ma a questi cosa gli
vai a dire? Stai zitto e osservi. Luca e suoi sono qui in questo locale di Laigueglia dal 1987 e se non mi ci
trascinava dentro Danilo Meo di Palatofine probabilmente mai ci avrei messo
piede. E invece guarda questi che fanno. Le aragoste qui si spiaggiano da sole,
volontariamente, mentre le cassette di scampi vivi e di gamberi pregiati
trovano ogni sera una media di quaranta persone disposte a spendere quel che
occorre per averli nel piatto al massimo della loro freschezza.
Sono in cinque quelli
che alzano il PIL gastronomico nella cucina completamente a vista, a fianco del
forno della Pizzeria. La pasta fresca ripiena sta uscendo in numero cospicuo e
come vedete in colori e ripieno non banale; questi sono al nero di seppia nell’impasto
e di zucca nel ripieno.
Il tempo di
assaggiare una deliziosa zuppa di carciofi con julienne di seppie con fettine
di farinata, la focaccia il pane e i grissini, e poi ancora la pizza e le altre
golosità da forno che qui si impastano (a mano), si lievitano (madre), e
cuociono (a legna), sempre e solo partendo da una farina che ha il suo perché.
Certo, non si
pretende che questi tipi di farina e queste lunghe lievitazioni poi si
impennino in forno dando forma al famoso cerchione morbido e profondamente alveolato.
Questa è una pizza che ha un suo diverso perché, e che a me piace.
Un pensiero a quelle
aragoste di qui davanti spiaggiatesi volontariamente però mi restano in mente,
e a 90 euro il chilo servite e preparate
non mi sembra neppure una follia.
Come si dice in
questi casi: questi prodotti e questa cucina meriterebbero però miglior
cornice, veramente qualche cosa in più in termini di comfort potrebbero fare, però,
si usa dire anche che se loro vanno avanti così, con questa cucina, questi
prodotti in questi ambienti da 25 anni; dicevo, potrebbe anche voler dire che
un cambiamento rischierebbe di far saltare certi equilibri psicologici dei
molti clienti abbienti, quello ricchi ma borderline, quelli che delle stelle
Michelin se ne fottono.
Il Pirata
Piazza Maglione, 3, 17053 Laigueglia (SV)
0182 499863
Aperto solo alla sera
Il link del sito internet
gdf
sono anni che vado a Laigueglia e non é che il Pirata mi abbia mai impressionato più di tanto...ma se lo dice il Gardien... ci riproverò quest'estate :-)
RispondiEliminaProva ancora, digli: mi manda Picone ;-)
EliminaQuella pizza parla da sola :-))
RispondiEliminaBeppe
Prendo nota per i crostacei.
RispondiEliminaMM
Ci vado da tempo e so che è il posto giusto dove portare qualcuno a mangiare se voglio fare bella figura!
RispondiEliminaaccidenti che casse di crostacei, non li avete assaggiati?
RispondiEliminaA volte, dimenticare la carta di credito a casa è un vantaggio ;-)
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