alla ricerca delle emozioni lungo le strade asfaltate e non: del vino, del cibo e della musica
mercoledì 2 aprile 2014
Il meraviglioso ristorante Del Cambio di Torino in 25 scatti istintivi
gdf
Esco sorridendo, felice.
Il rinnovato ristorante Del Cambio di Torino guidato da Matteo Baronetto riaprirà al pubblico il prossimo 14 aprile, ma io lo adoro già da subito, in attesa di capire come si mangerà.
Si, allora, qualche dettaglio del giorno dopo: Dopo i deliziosi finger di terra e di mare da aperitivo abbiamo l'insalata di asparagi bianchi e verdi con arachidi, veli di barbabietola ecc... un riso che ricorda quello alla Cavour, ma qui non risottato e con uovo morbido nascosto, poi lo splendido girello crudo con salsa freddo "di brasato" e contorno di finanziera. Ecco questo è il segnale di cucina credo importante, sia per chi ci si aspetta qualche cosa di moderno e chi i classici. Infine il bonet in bianco
La ristorazione si declinerà così: Menù gastronomico à la carte Menù degustazione piuttosto tradizionale Menu light lunch Dejuner a la fourchette, il brunch domenicale per intenderci Il Gran Bar Cavour aperto la sera fino a tarda ora con gourmandises che escono da apposita cucina
Prezzi: à la carta 100/120 Menù degustazione 120/140 Light lunch 35/40 Dejouner à la fourchette 50/60
Al bar Cavour: cocktail 14/16 euro Cucina 60/70 euro
Questo quanto comunicato dal proprietario Michele Denegri e dallo chef Matteo Baronetto
Gran bel posto, ben frequentato, un Conte, un Baronetto, prossimamente un Duca, tanti Nobili, vorrei tuffarmi nella storia e nel lusso anche se, Ian Einstein Anderson col flauto traverso, versione pre serale con ciabatte e camicia di livello arrivato con l’onda di riflusso, sembra un dito di monito, serviranno mezze porzioni...un compromesso storico potrebbe essere un light lunch, oppure un carta canta dopo Quaresima. Bello bello. M 50&50
C'è chi sostiene che per Baronetto questa sarà una sorta di prigione, per non dire di trappola, ma io non ne sono così sicuro. Vediamo. Di sicuro la sua dipartita da via Hugo è stata un colpo per Cracco, come farebbe presupporre anche la rapida fine dell'avventura a Palazzo Parigi. Colpo gastronomico, intendiamoci, non certo per il fatturato, visto che ormai Cracco può permettersi di fare quel che vuole e anche di cucinare quel che vuole e come vuole, tanto basta poco per épater i gonzi televisivi...
Partire così forte e così alto di prezzo vorrà significare che le spalle son ben coperte. La proprietà è solidissima, lo chef non si discute, le opzioni sono diversificate molto bene e gli spazi, a guardare, sono ben definiti. La dicotomia con la città potrebbe rappresentare la sfida da vincere per convincere, Giorgio C
Contento per lo Chef,dopo tanti anni di duro lavoro,spero e mi auguro che abbia la fortuna,sulla capacità da come si vede e si legge non credo ci siano discussioni,di riportare in auge un posto storico come il Cambio nella sua Torino e farmi leggere tante recensioni e vedere ottime foto ;)e magari un giorno andare anche a degustare.
l'apertura tanto attesa! Finalmenteun grande evento gastronomico questl'anno in Italia. Avanti Savoia!!
RispondiEliminaBep
Il nome dei piatti please?!?
RispondiEliminaFranck
Si, allora, qualche dettaglio del giorno dopo:
RispondiEliminaDopo i deliziosi finger di terra e di mare da aperitivo abbiamo l'insalata di asparagi bianchi e verdi con arachidi, veli di barbabietola ecc... un riso che ricorda quello alla Cavour, ma qui non risottato e con uovo morbido nascosto, poi lo splendido girello crudo con salsa freddo "di brasato" e contorno di finanziera. Ecco questo è il segnale di cucina credo importante, sia per chi ci si aspetta qualche cosa di moderno e chi i classici. Infine il bonet in bianco
La ristorazione si declinerà così:
Menù gastronomico à la carte
Menù degustazione piuttosto tradizionale
Menu light lunch
Dejuner a la fourchette, il brunch domenicale per intenderci
Il Gran Bar Cavour aperto la sera fino a tarda ora con gourmandises che escono da apposita cucina
Prezzi: à la carta 100/120 Menù degustazione 120/140 Light lunch 35/40 Dejouner à la fourchette 50/60
Al bar Cavour: cocktail 14/16 euro Cucina 60/70 euro
Questo quanto comunicato dal proprietario Michele Denegri e dallo chef Matteo Baronetto
spettacolare...
RispondiEliminaLe ragazze dell'agenzia di p.r. che hanno coordinato l'evento mi hanno detto una sola cosa mentre uscivo: ci fa piacere vederla uscire sorridente...
RispondiEliminaChe classe questo posto ! Chapeau !
EliminaLe Maire
Gran bel posto, ben frequentato, un Conte, un Baronetto, prossimamente un Duca, tanti Nobili, vorrei tuffarmi nella storia e nel lusso anche se, Ian Einstein Anderson col flauto traverso, versione pre serale con ciabatte e camicia di livello arrivato con l’onda di riflusso, sembra un dito di monito, serviranno mezze porzioni...un compromesso storico potrebbe essere un light lunch, oppure un carta canta dopo Quaresima.
RispondiEliminaBello bello.
M 50&50
C'è chi sostiene che per Baronetto questa sarà una sorta di prigione, per non dire di trappola, ma io non ne sono così sicuro. Vediamo. Di sicuro la sua dipartita da via Hugo è stata un colpo per Cracco, come farebbe presupporre anche la rapida fine dell'avventura a Palazzo Parigi. Colpo gastronomico, intendiamoci, non certo per il fatturato, visto che ormai Cracco può permettersi di fare quel che vuole e anche di cucinare quel che vuole e come vuole, tanto basta poco per épater i gonzi televisivi...
RispondiEliminaPartire così forte e così alto di prezzo vorrà significare che le spalle son ben coperte. La proprietà è solidissima, lo chef non si discute, le opzioni sono diversificate molto bene e gli spazi, a guardare, sono ben definiti. La dicotomia con la città potrebbe rappresentare la sfida da vincere per convincere,
RispondiEliminaGiorgio C
Contento per lo Chef,dopo tanti anni di duro lavoro,spero e mi auguro che abbia la fortuna,sulla capacità da come si vede e si legge non credo ci siano discussioni,di riportare in auge un posto storico come il Cambio nella sua Torino e farmi leggere tante recensioni e vedere ottime foto ;)e magari un giorno andare anche a degustare.
RispondiEliminaTMC
Carne all'albese, sugo di brasato e finanziera è geniale. E' l'uovo di colombo. E' il codice genetico dei piatti di carne piemontesi.
RispondiEliminaRiccardo
Far di queste cose in tempo di crisi fa dimenticare la crisi e in quel bar chissà che bello morire di bellezza e buoni cocktail
RispondiEliminaBB
CASPITA....! che posticino sobrio ciao Roberta
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