del Guardiano del Faro
“…la Chiocciola per le osterie, che più di altre
entusiasmano per ambiente, cucina, accoglienza, assegnata quest’anno a 232
locali…” Quindi più o meno, meno che più, tante quante gli stellati Michelin o
i medagliati Touring. Però qui si cerca altro. Non esattamente il top in senso assoluto quanto
una selezione di locali di varia locazione ma che mantengano una comune aderenza filosoficamente sostenibile e territoriale, con un occhio anche al prezzo.
Almeno, io penso di averle capite così le simpatiche chioccioline di Slow Food.
Però, cercando riferimenti
diversi e incrociando le distinzioni di altre guide, dovremmo ritrovarne alcune -cercando bene- anche tra i Bib Gourmad Michelin, nelle menzioni di Buona Cucina del
Touring, e nella fascia 13/15 ventesimi del L’Espresso. Più o meno, volendo fare
questo esercizio di equilibrismo guidaiolo, che comunque (visti altri casi precedenti) non sempre riesce a chiarire il concetto, che in estrema sintesi dovrebbe essere sempre il solito : la ricerca del buon rapporto qualità prezzo per una cucina regionale.
Quando le chioccioline le ritrovo anche
sulle altre guide, normalmente i paragoni reggono, con qualche eccezione, ci
mancherebbe, perché stiamo comunque ragionando sul campo dell’opinabile. Ma che questa La Molinella non ci sia
invece su nessuna delle guide citate fa strano; l’eccezione che conferma la regola? Oppure resta da capire il perché le altre non segnalino, nonostante la zona sia
particolarmente ricca di tavole molto frequentate dai turisti, specialmente
francesi, quelli che si passano la voce in Cote d'Azur, e quando qualche cosa di buono e a buon prezzo appare dietro il loro angolo esclamano: Il-y-a un truc là-bas... donc... perché no?
Salendo e ridiscendendo la vallata che dal
mare raggiunge Pigna, di parcheggi pieni quanti ne ho visti? Trattorie, ristoranti e agriturismi più o meno veritieri o mascherati, ma comunque ben guarniti al parcheggio. Invece qui le auto nel parcheggio saranno state tre, e i clienti seduti ai
tre tavoli solo sei. Questo di domenica a pranzo, anche perché diversamente da quanto immaginabile in una zona dal clima così mite, salvo la domenica, questo agriturismo è quasi sempre chiuso all'ora di pranzo
Oltre alla domenica a pranzo è però
possibile cenare in almeno altre due o tre occasioni serali, e cioè sul fine settimana,
come spesso accade quando parliamo di agriturismo, anche se mi sembra un
peccato non poter godere del gradevole e tiepido patio che da sul giardino, salvo, probabilmente, nelle serate estive più calde.
L’orto regolamentare è
giustamente reso visibile dallo stradino d’accesso, e i prodotti poi si
ritroveranno nel piatto, anche se in misura piuttosto ridotta. Non c’è carta o
menù scritto. Invece una breve ma ricercata carta dei vini è ben presente e ben
confezionata, dove i vini proposti sono tutt’altro che estremamente contadini,
ma bensì anche di buon nome e cognome.
Per le vivande bisognerà
quindi attendere la gentile esposizione a voce, che si rivelerà assai breve, perché
l’antipasto sarà uno (ma composto da 4 assaggi), i primi saranno due, mentre i
secondi tre, ed avendo prenotato tre giorni prima, credo che dunque sia questa la normalità e non l'eccezione. I prezzi invece non si ha modo di conoscerli in anticipo, ma
tenuto conto del risultato totale potrebbe essere proprio quello uno dei motivi
per cui qui il parcheggio è praticamente vuoto mentre altrove no. Nonostante si conoscano le agevolazioni fiscali riservate a questi esercizi, non sarà raro veder salire il conto vicino ai 100 euro (per due persone) condividendo una bottiglia dal prezzo medio basso.
I piatti sono cucinati in maniera diligente ; piatti delicati e discretamente eseguiti secondo le più consolidate pratiche
tradizionali, ma senza esagerare con condimenti, erbe aromatiche o ingredienti (come l'aglio) dal sapore molto incisivo. Certo, magari in piena estate e con sessanta persone al tavolo potrebbe
essere diverso il risultato... come mi riferiscono conoscenti ben informati, e
quindi mi rimarrà il dubbio sulla strada che ho percorso per inseguire la simpatica chiocciolina, quella che ci ha guidato, piano piano, senza forzature, lungo questa stradina, fino a qui. Il suo segreto, però, stavolta non l'ho svelato. Non l'ho capito.
Nel patio, nella luminosa veranda, o chiamatela come volete, ci sono 24 gradi e un bel sole tiepido; però, chissà perché, forse sarà l'abitudine all'apertura serale che invita la proprietà a servire il pranzo solo all'interno, con tutte le luci accese e i tendaggi tirati, in difesa dalla luce naturale. Mica entrasse. Eh, belìn, i gusti son gusti...
L'antipasto della casa, composto da un barbagiuai farcito di zucca su bruss, da uno tortino di porri, da un previ (cavolo farcito) e dal consueto brandacujun.
I ravioli di borragine e bietoline...
I tagliolini di funghi (anche nell'impasto) con porcini
Il coniglio alle olive e timo, con panissette di ceci
Non c'è il gatto oggi, ma qualche lingua di lui si, per accompagnare un digestivo
gdf 12 minuti
Belin, bella farfallina e Belen…
RispondiEliminaUn gin tonic sulla terrazza al faro non ha prezzo, ma rinuncio al mio credito
TIRMB
Inseguendo una chiocciola in un prato
RispondiEliminaun giorno che avevo rotto col passato
quando gia' credevo d'esserci riuscito
son caduto...
Ma non una sola volta...
A&P
Il coniglio senza piGnoli? E gli altri due secondi in cosa consistevano, se posso chiedere?
RispondiEliminaCerto, quelli annunciati erano lo stoccafisso accomodato e la tagliata di manzo ai porcini
EliminaGrazie, niente che, per me, valga la pena di fare tanti km.
RispondiEliminaEnzo, ho visto che nemmeno tu sei così facilmente raggiungibile, sei aperto sia sabato che domenica a pranzo o solo su prenotazione ?
EliminaMa soprattutto un pesto come si deve, aglio compreso, lo trovo pur essendo mezzo milanese...
M 50&50
Nella stagione estiva sono sempre aperto nel w.e. In autunno, apro su prenotazione ma solo per gruppi di almeno 8 persone.
EliminaSalvo neve, naturalmente, che la stagione scorsa ha iniziato il 28 ottobre e l' ultima nevicata è stata il 24 maggio di quest' anno.
Fino ad 8 persone, il pesto lo faccio al mortaio...
Cordiali sluti
Enzo
Allora, o veniamo in quattro con le ciaspole e mangiamo per 8, o ci si vede al disgelo.
EliminaGrazie ciao
Marco 50&50
Mangiare per otto la vedo dura. Da Pasqua in poi sarà un piacere avervi ospiti.
EliminaGrazie a te
Enzo
Ho letto qualche pagina del tuo blog, e ho così appreso diverse finezze, e qualche istruttivo dettaglio sulle ricette regionali. La fine differenza tra l'accomodato piuttosto dell' in umido o del riposato. Molto istruttivo.
RispondiEliminaQuindi, grazie a te per averci fatto visita
Il piacere è mio, veramente. Ti avevo "conosciuto" sul forum del Gambero Rosso, poi di lì sei sparito. Ho trovato questo blog per caso, seguendo un link su Dissapore
EliminaAnche io sto "gustando" questo blog. Le tue descrizioni dei vini sono stupefacenti (in qualunque senso si voglia intendere il termine). Avendolo appena scoperto, il "materiale" non mi manca...
RispondiEliminaBeh, vacci piano...abbiamo festeggiato qualche tempo fa il millesimo post da queste parti ;-)
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