El Manara + gdf
Ovvero, tutto quello che Barmen e
bevitori di alcolici dovrebbero sapere, perché:
L’alcool è medicina, ma anche
veleno. E’ utile ricordare che le calorie dell’alcool sono “buone” solo se
l’alcool può venire ossidato dal fegato, invece “cattive” se si assume più
alcool di quello che il nostro fisico può smaltire. In parole povere l’alcool
in eccesso, invece di bruciare e produrre calore ed energia utilizzabile
dall’organismo: a livello cardiaco-cinetico meccanico-, e respiratorio, brucia
le cellule del nostro stesso organismo.
Servono quindi delle profonde
nozioni di merceologia liquoristica per affrontare con serietà professionale il
mestiere di Barman.
L’appassionato può semplicemente
“meravigliarsi” di fronte a certe nozioni o aneddoti. Il barman professionale
che ama il suo lavoro ed intende farlo seriamente per aprirsi prospettive
future, “deve” conoscere i prodotti che usa, come il fondo delle sue tasche:
per cultura del mestiere, certo, ma anche e soprattutto per una maggiore sicurezza
nella miscelazione di prodotti che non sempre sono compatibili.
Come certe regole esistono in
cucina, anche il Barman deve seguire le regole fondamentali del buon gusto.
Purtroppo molti ragazzi, ma non solo, sono convinti che il Cocktail nasca per caso,
o per istinto: si arraffa qualche bottiglia a casaccio, si versa nello Shaker e
si fa provare il risultato all’amico abituale che malauguratamente sta in quel
momento davanti al bancone. Ecco spiegato perché certi Barman hanno più
conoscenti di passaggio, che amici abituali.
E’ un poco come se il cuoco di
turno mantecasse il suo risotto con una manciata di pastiglie Valda per curare
il raffreddore del cliente.
Quindi, occhio
all’improvvisazione nel voler creare a tutti i costi Drinks di tendenza. Tenete
presente il “Classico” e traetene indicazioni utili per migliorare con
creatività le vostre capacità. Dalle nozioni, storia e aneddoti di merceologia
dei liquori e dei distillati che seguono le persone curiose trarranno anche
stimolo per delle simpatiche discussioni con altre persone e clienti che
nutrono la stessa passione.
El Manara
Da una parte le leggi inflessibili (specialmente in Italia), e
dall’altra l’industria alimentare. Poi da una parte c’è il medico di base e
dall’altra il barman fai da te. Quattro elementi che hanno affossato il tuo affascinante mestiere.
Lo sappiamo, se ti beccano alla guida
con il Martini in bocca, ti confiscano il mezzo, ti fanno una multa
costosissima, e poi la comunità ti tratterà come un pericoloso tossico dipendente da
emarginare per un certo periodo, prima di poter dimostrare di meritare di
rientrare nel mondo civile da persona redenta e responsabile.
L’industria. Andate a fare un giro al supermercato. Troverete già
pronti delle orrende mescolanze che dovrebbero riprodurre alcuni grandi
classici resi inoffensivi dalla bassissima gradazione: Bourbon & ginger
ale, Mojito, Cuba libre, Spritz ecc. Ridotti a bibite dai 6 a 9 gradi, quando non del
tutto de-alcolati. Che tristezza. Si salva solo il Campari Soda.
Del medico di base che ti scrive le analisi da fare invece me ne fotto,
perché, come diceva El Manara all’inizio, se il tuo fisico sopporta bene l’alcool
(è il mio caso) puoi andare oltre la soglia (degli altri) con disinvoltura. Dopo
le ultime analisi il medico disse. Vedo dall’esito di queste analisi che lei
non beve, o che comunque ha smesso…
E infine i Barman fai da te. Ahimè, all’età di 15 anni mi improvvisai
proprio nel modo che diceva El Manara. Cominciai si con i classici, ma poi, una
volta centrato il concetto di basi, distillati, liquori e correttori; cominciai a creare dei mostri a sette teste da somministrare a quei poveri disgraziati di coetanei che frequentavano casa
mia. Femmine in stato di non possesso di freni inibitori, unico lato positivo, anzi, due.
Ma purtroppo, come ho più volte stigmatizzato anche nel libro dall’accento inglese, dietro al bancone di un bar ci vanno a finire tutti quelli che sono convinti che quel mestiere, insieme al tabaccaio e al giornalaio, possa essere svolto da chiunque. Ecco dunque Negroni annacquati, Martini tiepidi, e il massimo del minimo: il Bloody Mary finito al banco con un giro d’olio e foglia di basilico, direttamente nel tumbler alto. Amen.
Ma purtroppo, come ho più volte stigmatizzato anche nel libro dall’accento inglese, dietro al bancone di un bar ci vanno a finire tutti quelli che sono convinti che quel mestiere, insieme al tabaccaio e al giornalaio, possa essere svolto da chiunque. Ecco dunque Negroni annacquati, Martini tiepidi, e il massimo del minimo: il Bloody Mary finito al banco con un giro d’olio e foglia di basilico, direttamente nel tumbler alto. Amen.
gdf
Perché nella formula chimica manca la L e la A ?
RispondiEliminaA&P
Ascoltami bene. L'alcool, con una o due O, è nutrimento.
RispondiEliminaCochi e Renato vi fanno un baffo. :)
RispondiEliminaF.
....ho letto che l'alcool fa male.....
RispondiElimina....ho smesso di leggere.....
William Shakespeare