A 48 ore dall'apertura siamo andati a fare quattro passi dentro il nuovo Eataly al Porto Vecchio di Genova. Come direbbe qualcuno, un mio vecchio referente alla Michelin per esempio : "attenzione a dar valutazioni affrettate ai nuovi locali, la scopa nuova scopa sempre bene". Mah, però spesso poi ci sentiamo rispondere il contrario quando le cose non sono abbastanza rodate per girare a pieno regime." No, attendere qualche mese per dare tempo alla macchina di girare a pieno regime senza intoppi." Comunque sia, qui le cose sono iniziate subito molto bene, approccio impeccabile e percorso netto. Dal comodo parcheggio, a pagamento, certo, e neppure molto economico, però almeno si trova con una certa facilità. Poi vogliamo parlare dell'accoglienza alla base degli ascensori dove due eleganti steward chiamano gli ascensori e vi indicano il piano, l'ultimo, la nostra destinazione. All'arrivo ci sarà un altro impiegato a spiegare la direzione da prendere per il tour attraverso il piccolo mondo eno-gastronomico di Eataly Genova . Dal giardino di frutta e verdura, al bancone per uno snack, ottimi gli affettati, accompagnati da birre artigianali o vino bio, anche triple AAA, attraverso l'infinita scelta di prodotti alimentari confezionati e vini di qui ed d'altrove. L'ampia zona dedicata alla pizzeria, il piccolo ristorante che si occupa agilmente di cucina declinata semplicemente su carne e pesce. Una zona che affianca la pizzeria dove è la pasta a diventare protagonista. La lunga fila di tavolini con vista sul mare, sul porto, sulla città al tramonto, dove consumare i piatti che escono dalla pizzeria, dalla "pasteria" o dal ristorante fast.
Uno spazio didattico, di cultura e apprendimento, informativo senza la pretesa di essere anche questo commerciale, anche se il fine ultimo è chiaramente fidelizzare l'utente ai prodotti regionali. In fondo al lungo padiglione rettangolare vetrato il ristorante più importante, con cucina a vista e carta che si snoda su piatti regionali, di terra e di mare. Non manca la possibilità di prendere un gelato prima di uscire, o di bere un caffè o un digestivo prima di passare alla cassa se ci si è fatti affascinare dal piccolo carrello da riempire di mille cose golose, ma anche di piccola attrezzatura da usare in cucina. Ora non so quanto la città gradirà e deciderà di cambiare abitudini, scendendo dal centro verso il porto per un pranzo veloce, per un aperitivo, per una cena veloce prima di far serata altrove, perché qui si chiude alle 22.00, lasciandoci un po' in mezzo al guado. Ma sicuramente la quota turistica sarà importante, quella si, mentre la città non so, dubito, ma il turista avrà un motivo in più per visitare quella zona della città. Un ultimo dettaglio relativo al personale prima di passare ad una piccola galleria di immagini colte al volo ieri pomeriggio, perché anche su questo tema devo dire di aver incontrato solo ragazzi molto giovani e sorridenti, disponibili al dialogo e alla spiegazione, tutti rigorosamente italiani, scelta non facile in questi tempi per la ristorazione, scelta del resto scontata se ti chiami Eataly ;-)
- gdf -
Potevano fare uno sforzo in piu' nella scelta dei vini,il 90% e' piuttosto dozzinale.
RispondiEliminaPotevi candidarti come consulente ;-)
RispondiEliminaBeh si',li avrei mandati subito in bancarotta
RispondiEliminaDozzinale??
RispondiEliminaBeh, se vuoi prenditi un barolo Borgogno riserva '61 a 590 euro, oppure un '67 a 450 euro. Se poi andiamo sul "dozzinale" c'è il '78
che lo porti via a 250 euro.
Lucio
Al di là dell'aspetto vinicolo la pizza haun bellissimo aspetto e pure il culatello, ma chissà a che prezzi.
RispondiEliminaR,
Dunque, i prezzi... vado a memoria , sbaglierò di mezzo euro: Affettato misto 8,50 . Culatello 12,50 . Per confronto, i 100 gr di Joselito sotto vuoto è prezzato sui 19 euro e un 5 jota de bellota pata negra ecc a 15. Birre, Reale alla spina e Super Baladin a 4 euro. Pizza sugli 8-9 euro. Il ristorante più formale, il Marin ha i piatti in carta in fascia 12-18 euro .
RispondiEliminaIo che sono un patito di birre, ho visto dei prezzi più che decenti rispetto a dei negozi neanche troppo distanti.
RispondiEliminaciaoo
lucio
Abbi pazienza Lucio, Hazel se non sente e vede le produzione scoperte da Fabio Luglio e Luca Gargano nel Biologistan, tra Georgia e Crimea, vicino all'Assurdistan per capirci, dicevo se non intravede una ricerca di questo tipo, come la Malvasijya Orciata, allora lui protesta !
RispondiEliminaalmeno sul porto abbiamo una alternativa a quel "fantastico" ristorante Merlato...era ora
RispondiEliminaSiete anche su Dissapore ;-)
RispondiEliminaBeppe
Ma qui è un casino mettere un commento però!
Lo so ... colpa mia, speriamo non giungano le scomuniche dagli integralisti :-)
RispondiEliminaVolevo dir : Lo so dei commenti su Dissapore, ma non è colpa mia per i problemi a commentare, sai com'è, gli armadilli sono animali riservati, probabilmente Liguri-Piemontesi di origine.
Oscar Farinetti è un genio, ho avuto il piacere di conoscerlo e cenarci insieme un paio di anni fa e posso confermare che l'uomo ha le idee chiare, fantasia e pragmatismo oltre ogni immaginazione..Che Eataly funzioni anche a Genova beh, su questo invece ho qualche riserva, troppo chiuso e diffidente lo Zeneise medio è sempre restio alle novita' e non ultimo il famoso "braccino corto" potrebbe avere il suo peso anche nel momento della spesa..
RispondiElimina@ Hazel: il banco vini di Eataly Torino mi aveva moderatamente soddisfatto, vuoi dire che a Genova c'è stata meno attenzione in tal senso (o forse solo meno spazio)?
Oggi su Repubblica Il Marin, sul cartaceo non è proprio uguale è c'è pure una valutazione da 7,5/10 che quindi farebbe 15/20mi, così, a occhio, nonostante questo testo, secondo me quadra poco.
RispondiEliminahttp://www.tavoladautore.it/ristorante_marin_eataly.html
attenti attenti non è tutto oro quello che luccica occhio.............
RispondiEliminaChe sta succedendo Antonio ? Su, non nasconderci la tue sensazioni.
RispondiEliminaProprio oggi sono passato a pranzo al Marin, domani racconterò le mie, tu però dicci le tue ;-)