"Guardiano !?! Ma che ci fai all’ALMA di Colorno ? " Bella domanda, ma la risposta è infinitamente semplice. E non è uno scherzo, perché qui le cose si fanno veramente sul serio : attrezzature, spazi, intensità dei corsi, docenti di rilievo, banchi di lavoro professionali con tutti gli strumenti necessari ad una degustazione degna di un Master. Oltre a ciò lo spazio mediatico , aspetto che non sfugge agli organizzatori dei corsi , p.c. portatili ad ogni banco, schermate alla parete con pagine internet integrative a quanto viene spiegato alla ventina di utenti di questo secondo corso, nel quale viene inserita la materia che mi ha consentito di travestirmi da testimone di una realtà ormai definita materia di studio : il mondo del Wine Web . E’ stato un breve viaggio a ritroso con le diverse tappe che hanno caratterizzato la mia permanenza sul web in questi ultimi 8-9 anni, attraverso l’apprendistato che hanno fatto quasi tutti quelli che hanno poi fondato blog o hanno integrato online riviste specializzate sul vino e dintorni. L'inizio fu rappresentato da il forum del Gambero Rosso, che ebbe momenti di gloria notevoli, di grande afflusso di personaggi che ne portarono altri , qualità e quantità di persone che dietro un nick esponevano, discutevano, approvavano o disapprovavano quanto appariva giornalmente su uno spazio libero e anche abbastanza de-regolato quanto poco moderato. Abbastanza per farsi le ossa e proseguire attraverso un percorso di partecipazione e di osservazione : il fenomeno Altissimo Ceto, la qualità di Porthos, forum esteri come Degustateurs, blog sviluppati intensamente come quello di Luciano Pignataro, la visione giornaliera di quello di Ziliani o Intravino e decine di altri spunti sui quali ragionare alla fine del secondo lustro dall’avvento di queste fonti di informazioni e di opinioni. La priorità assoluta della continuità se ci vuoi stare dentro con un minimo di pubblico . La spaccatura tra gli appassionati di cibo che parlano solo di ristoranti e di quelli del vino che sanno tutto dei produttori di nicchia e quasi mai si incrociano , quasi fossero due fazioni opposte, curioso aspetto notato prima sul solito G.R Forum e poi verificato nel periodo di guida di Passione Gourmet. Le riviste online : Lavinum, Spirito diVino, Bibenda, Miovino, Wine Spectator, Burgundy Report, Decanter ecc.. Qui solo alcuni nomi ma la conversazione si è allargata ben oltre, andando a ricercare quelli che sono gli svantaggi e i vantaggi di esserci e di volerci star dentro in questo movimentato decanter di opinioni, esserci per comunicare attraverso un open space come un forum, attraverso una fonte personale e individualista come un blog o attraverso i social network. Sostanzialmente i vantaggi sono nettamente superiori agli svantaggi, perché con il tempo c’è modo di guadagnarsi stima e considerazione che possono portare come nel mio caso ad essere interpellato per allestire cantine e relative carte dei vini, consulenze di vario genere, start up di ristoranti stellati, partecipazione attiva a diversi blog, a Guide online o cartacee. Esserci è quindi positivo anche per trovare un impiego, che sia prolungato o spot a seconda delle esigenze dell’interlocutore, esserci e avere uno spazio privato di espressione o condividerne uno pubblico serve per tenersi sempre informati sulle novità o aggiornare mentalmente quello che si pensava già di sapere e invece qualche sfaccettatura era forse sfuggita . Serve anche per promuovere eventi o libri, degustazioni, incontri, meeting, o per cercare di comprare o vendere qualche rara bottiglia così come la partita di vino semplice da bere tutti i giorni spuntando spesso prezzi migliori di quelli che potrebbe praticare una tradizionale Enoteca di quartiere. Svantaggi non ne vedo, o per meglio dire, non ne vedo più, nel senso che certi atteggiamenti aggressivi o volgari di alcuni personaggi che popolano questo piccolo mondo etilico virtuale ormai mi fanno solo sorridere, come i Fonzie da bar sport che ti prendono per stanchezza a fine giornata. L’altro aspetto su cui porre attenzione è la verifica delle informazioni, non dando mai niente per scontato di quello che leggiamo e cercando sempre un incrocio di informazione quando ci viene un dubbio. Dunque mi auguro che questi ragazzi, che per ora sul web non ci sono o ci sono solo marginalmente, si buttino dentro per tutti i motivi che ho spiegato a loro e ripeto qui. Vale la pena esserci, esserci per capire, avendo però la cautela di decidere con buona calma se scendere in campo con il proprio nome e cognome o con un nick name che con gli anni farà vacillare la vera identità, tenendo conto che a distanza di cinque anni invece di essere salutato per nome potrebbe succedere di essere apostrofato in maniera abbastanza tranciante : Uhei Guardiano, ma che ci fai a Colorno ?!? - gdf-
p.s. Un ringraziamento particolare alla Dottoressa Elisabetta Virtuani , coordinatore scientifico, docente all'Università Cattolica di Piacenza, a Giulia Beccarelli, impeccabile maestra d'accoglienza, al Master Sommelier Roberto Jacquemod e infine non potendo assolutamente dimenticare la vulcanica personalità di Andrea Grignaffini .
Tre anni, cos'è cambiato, sottoscriveresti tutto, probab. Si, qual'è, soprattutto, il punto sul quale potresti puntare la lue del faro...il margine di manovra sembra esserci nella spaccatura cibo-vino che avevi individuato, se vuoi ne parleremo
RispondiEliminaM 50&50
Di cambiato non c' nulla tranne un paio di libri pubblicati. E fu proprio quel giorno che decisi di metterli giù nero su bianco, su carta stampata.
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