Parigi, Carrousel du Louvre, Le Grand Tasting 2017 by Bettane & Desseauve, Master Class Prestige, Sala 1, presenta Monsieur Olivier Krug in persona.
Quattro le cuvée in degustazione, in questa successione:
Krug Grande Cuvée 164a edizione
127 vini di 11 annate differenti, in una forchetta che va dal 2008 al 1990 – per intenderci base 2008 e vini di riserva – almeno sette anni sur lattes. Tutta l’alchimia e la sapienza Krug racchiusa in un calice, dal ricchissimo e multistratificato profilo aromatico.
Krug Vintage 2004
Da un millesimo generoso, 12 anni en cave, con sorsi già in bolla, necessita, a mio modesto palato, di qualche “aggiustamento” che saprà senz’altro riconoscergli qualche tempo in più di vetro, conferendogli quella “Fraîcheur Lumineuse” che, a detta di Olivier, ha giusto intrapreso il cammino. Fatti salvi i limiti dell’annata, chioso sommessamente io.
Krug Vintage 2002
Precisione, Intensità, Pienezza, Eleganza, all’ennesima potenza.
Una carrarmato, dalla grazia espressiva sbalorditiva e senza pari.
Due calici due, per toccare e assaporare il Nirvana.
Krug Grande Cuvée 160a edizione
121 vini di 12 annate differenti, dalla più giovane 2004, fino alla più vecchia 1990 – in sintesi, base vendemmia 2004, con 35% vini di riserva - nove anni sui lieviti.
Ricorda molto il vintage 2004, agrumi e mineralità a fortissima concentrazione.
Paga pegno rispetto alla 164, uno scalone sotto abbondantemente.
Paga pegno rispetto alla 164, uno scalone sotto abbondantemente.
Esperienza emozionante ed indimenticabile, tanto splendida da vivere, quanto difficile da raccontare.
Monsieur Krug, ha richiamato, a più riprese, due concetti sui quali, molto ma molto più modestamente, insisto anche io, fin dai primi post su Vinondo.
Il primo attiene i dosaggi, che secondo Olivier non dovrebbero mai essere assenti, o comunque troppo bassi.
Il secondo è strettamente conseguenziale e correlato e si chiama Equilibrio.
Aspetto fondamentale, sul quale ha insistito moltissimo e che ha rappresentato il fulcro del suo discorso circa l’universo Krug.
P.s.: Absit iniuria verbis, un solo, sorprendente, appunto: in tutta sincerità, non ho compreso e non ho condiviso, l'aver servito la 160 dopo il vintage 2002.
Differenze abissali, con il palato che ha dovuto, malvolentieri, innestare la retro.
Differenze abissali, con il palato che ha dovuto, malvolentieri, innestare la retro.
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