Un menù dall'accento inglese, invece spanish

- del Guardiano del Faro -

Al telefono, una signora curiosa si domanda se la Cecina de Leon sia una sorta di humus di legumi mentre un'altra si chiede del perché dell'accento inglese quando tutto sembra spanish. L'andalusa dagli occhi coinvolgenti e dal sorriso disarmante è tutt'altro che disarmata, spaesante come un bicchiere colmo di vino di Jerez da 22 gradi bevuto tutto d'un fiato.

Sono già in viaggio sulla rotta del regista delle grandi fughe, go west, verso le sue origini, forse Malaga, Siviglia? o proprio Jerez ... L'itinerario è pronto. Già avvincente ancor prima di essere intrapreso. Il manuale di sopravvivenza sulla rotta dei vini fortificati è pronto da un bel po' ormai, Basterebbe rileggerlo, ma da un punto di vista diverso.

Prima, però, un gin & tonic in centro. Cercasi segretaria molto particolare, propensa a viaggiare in questo mondo parallelo, tra correnti mediterranee e venti atlantici. Cercasi fotografa con talento per la video camera disposta a documentare tutto senza filtro. Marrakech Express. Sex, lies and videotapes. Un film tira l'altro, da Salvatores a Soderbergh. Un gin & tonic in centro e poi si parte.

Cabrio aperto, in radio c'è Jericho. I Simply Red per i DJ andalusi sono sempre sull'onda giusta. Tra un capitolo e l'altro dall'accento inglese, ricapitolando.

I prenotati stanno arrivando. Defilato. Il Bregliano cerca di rimanere defilato, sullo sfondo, ma in realtà sempre più centrale nella gestione di preparazioni e di piatti che gli nascono tra le mani spontaneamente, come non avesse fatto altro nella vita. Invece è capacità di ricerca, di guardare avanti. Indietro è inutile. Ci sono orizzonti davanti. Nuovi obiettivi. Andiamo a prenderli.

Lo sentono, lo sentono quando trasmetti un'energia diversa.