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ARMA DI TAGGIA - Nuovo relativamente, nel senso che il locale storico di Arma di Taggia (1863) si è rifatto poco di look esteriore e parecchio di contenuti. Ristorante con camere, defilato dalle spiagge ma ben integrato nella cittadina di villeggiatura apprezzata perché tra le poche con vasta spiaggia di sabbia fine, con un plus importante (qui al Giuan), e cioè un grande dehor fiorito dove è un piacere fermarsi un paio d'ore già dall'ora di pranzo.
Di storico rimane ancora la Berkel che gira e affetta una meravigliosa mortadella da mangiare con le mani, a straccetti, con friabili grissini, mentre la novità arriva dalla cucina, ora governata dal giovane ma esperto Marco Belardinelli, classe 1974, che ha portato una ventata d'aria fresca nei piatti. Belli, buoni, intelligenti.
Menù 35 euro, quello che vedrete in dettaglio. Un vero affare.
Carta e menù, dalla borghese sala interna
L'ingresso, che da accesso alle camere
La seconda sala, utile per le colazioni o per le serate invernali.
Le vecchie pietre rivelano l'età dell'edificio. Qui si fa ristorazione e ospitalità da oltre un secolo e mezzo.
Bagni impeccabili
I colori che si ritrovano sulla facciata.
Alberto Nattero, il proprietario.
Oltre a carta e menù anche le suggestioni del giorno proposte da Marco Belardinelli e dal suo secondo, Andrea Scarella.
Buono. Etichetta migliorabile ma il contenuto c'è. Da Montalto, ai confini della Valle Argentina.
Lo sgombro marinato su cuore di bue, crunch sapido, wasabi, e gelato dal piacevole sentore di acciuga, tonno e pomodoro. Come fosse un condiglione.
Il mio piatto del giorno. Coniglio tiepido, cottura magistrale, con il suo fondo tirato, lo spinacino fresco e la salsa cremosa di senape. Scalogno glassato. Bravo.
Porzioni fin troppo abbondanti, sapidità incisive. Risotto allo zafferano con burrata e cozze.
Impeccabile l'ombrina con ratatouille. Filo d'olio a dare freschezza aggiuntiva, con basilico.
Semifreddo al cioccolato bianco con meringhe. Gocce di pistacchio e di frutti rossi.
Marco Berardinelli
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