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Eh! no, quest'anno non mi beccate sul trenino, stavolta voglio il Burlesque a Capodanno, con le donnine da tuffare nella coppa di Champagne.
Andava spesso così. Menù di Natale valore economico uno e venduto malinconicamente a parametro uno. Menù di Capodanno valore economico uno e venduto a parametro tre. Invece man mano che arrivano email dai tanti ristoranti che ho visitato anche quest'anno (arriverò a 180/200 pasti fuori nel 2016) e, mica tutti documentati perché di fregature ne prendiamo tutti ... dicevo, leggendo i vari menù di Natale noto che l'evento che ricorda la nascita di un Evoluto torna a contare di più che la fine di un periodo qualunque, per importanza di contenuti e contenitori.
Molti ristoranti importanti -anni fa- chiudevano a cavallo delle feste, perché infestate da clienti parvenu, che significa imbarcarsi in giornate tremende invece che festose, sia in sala che in cucina.
Ma stai a casa l'ultimo dell'anno parvenu da trenino BrigitteBardot Bardot! che ce ne sono di giorni buoni e quasi -anzi tutti- migliori per andare al ristorante, tutto l'anno. Invece a Natale ci sta, e sta tornando, come il gusto del pranzo a scapito della cena.
Tra le e-mail di rito del periodo questa, proposta sotto i grattacieli di Milano, al piano terra e non in un seminterrato, con il panettone e, dove ho vissuto una delle tre migliori giornate gastronomiche 2016 dell'anno in Area 1.
Se è vero che il culatello è più buono se mangiato a Zibello; il Panettone dove?
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