Ivrea : Lettera 32

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Lei e l'altra, all'ingresso del Simposio di Ivrea

Con sedici anni e nessuna esperienza giornalistica mi misero davanti al naso una scrivania e questa macchina. Sedia troppo bassa, un foglio bianco, una carta carbone, anzi due -perché le veline erano due- come oggi; una destinata al capo redattore e l'altra al Direttore Responsabile.

Domati, allontanati e rimandati i doppi sensi a tempo da definire, fu già la calcolatrice a colpirmi, perché è più importante saper fare i conti che raccontarli ad un curatore.

Qui ad Ivrea la sanno lunga sul tema, da quando il loro mondo economico cambiò e quindi raccontare la cucina Canavesana in un gran bel posto che si chiamava La Panoramica di Loranzè non fu più possibile nei medesimi termini.

La Stella e le poesie si persero sulla breve strada che divide Ivrea da Loranzè. Le loro, quelle de "I Presbitero della Panoramica", dove conobbi in un sol colpo di tasto Raspelli e Massobrio, in un momento storico no limits. Tutti e due lo stesso giorno.

Gente seria - I Presbitero- che qui tira il carretto senza tirarsela, badando al sodo, cucina e cantina, con tanta esperienza e senza malinconia, potendo insegnare come si fa, a tanti che non hanno saputo scalare una marcia, cosa che si può sempre fare e, senza andare fuori giri.