Foto natural. Nessuna fiction. Uno di Pinerolo, uno di Biella e l'altro di Alba. Se resisti qui un bel po' poi è dura scollarti dal caramello di fichi. Di fichi. Loro due. I due pezzi da '90 di Ventimiglia, bronzei d'importazione piemontese in terra di calabresi e abruzzesi. Loro, dall'alto del Piemonte: due pezzi vicini al metro e novanta anche senza tacchi.
Ah! se la Meldolesi tornasse più spesso da queste parti ad esibire gli addominali bassi troverebbe altri alti argomenti da descrivere. Ci sarebbe ancora meno pace tra gli ulivi e più effluvi letterari da leggere e rileggere, e nel contempo- con tempo e non di corsa -più ricerca nella comunicazione dell'alta cucina.
Non è gesto usuale, e neppure agevole condividere la tavola con uno chef mentre un suo collega cucina. L'ex critico part time ora comunicatore è a tavola con il brillante cuciniere under 30 (Enrico Marmo dei Balzi Rossi) virgultone di Cracco-Baronetto-Palluda, mentre al piano suona l'altro emergente di xxmiglia, Emanuele Donalisio, che a 18 anni già sguazzava in un tre stelle francese ma sul Tamigi. Due perfettamente in grado di riportare centrale una città di frontiera nel panorama nazionale. Stelle e cappelli, ne sono sicuro, se arriveranno, cadranno sulle loro teste. Credo ci tengano.
Persona garbata e schietta Enrico, un cuoco provvisto del senso del gusto, tra i pochi con i quali si può parlare pacatamente di cucina ma giustamente refrattario al gossip. Eppure ne deve avere viste di situazioni hard rock.
Però, seppur giovane, già saggio nel gestire il dialogo, pur se di fronte ai piatti tutt'altro che pacati di Emanuele Donalisio e ad un certo numero di vini neppure documentati. Enrico, sportivo nel senso proprio e nel senso lato. Risoluto.
Per me : solo quando ci mangi e ci bevi insieme conosci una persona. Enrico lo volevo conoscere.
Una persona la conosci meglio a tavola -vale da entrambi i fronti- e questo front men non mi ha assolutamente deluso; con la sua risolutezza e senza la mia punteggiatura. La sua umiltà lasciata progressivamente andare verso l'esternazione di una cultura, di una conoscenza - alias competenza tecnica- che non va intesa come ostentazione.
Adoro passare del tempo con chi conosce cose che non so, e che sa spiegarmele, anche a trattini. Fidatevi, Ventimiglia è l'unico luogo in Italia dove si possono fare certe cose, per esempio la granadilla.
Ah! se la Meldolesi tornasse più spesso da queste parti ad esibire gli addominali bassi troverebbe altri alti argomenti da descrivere. Ci sarebbe ancora meno pace tra gli ulivi e più effluvi letterari da leggere e rileggere, e nel contempo- con tempo e non di corsa -più ricerca nella comunicazione dell'alta cucina.
Emanuele Donalisio del Giardino del Gusto di xxmiglia |
Non è gesto usuale, e neppure agevole condividere la tavola con uno chef mentre un suo collega cucina. L'ex critico part time ora comunicatore è a tavola con il brillante cuciniere under 30 (Enrico Marmo dei Balzi Rossi) virgultone di Cracco-Baronetto-Palluda, mentre al piano suona l'altro emergente di xxmiglia, Emanuele Donalisio, che a 18 anni già sguazzava in un tre stelle francese ma sul Tamigi. Due perfettamente in grado di riportare centrale una città di frontiera nel panorama nazionale. Stelle e cappelli, ne sono sicuro, se arriveranno, cadranno sulle loro teste. Credo ci tengano.
Enrico Marmo de I Balzi Rossi di xxmiglia |
Persona garbata e schietta Enrico, un cuoco provvisto del senso del gusto, tra i pochi con i quali si può parlare pacatamente di cucina ma giustamente refrattario al gossip. Eppure ne deve avere viste di situazioni hard rock.
Però, seppur giovane, già saggio nel gestire il dialogo, pur se di fronte ai piatti tutt'altro che pacati di Emanuele Donalisio e ad un certo numero di vini neppure documentati. Enrico, sportivo nel senso proprio e nel senso lato. Risoluto.
Per me : solo quando ci mangi e ci bevi insieme conosci una persona. Enrico lo volevo conoscere.
Una persona la conosci meglio a tavola -vale da entrambi i fronti- e questo front men non mi ha assolutamente deluso; con la sua risolutezza e senza la mia punteggiatura. La sua umiltà lasciata progressivamente andare verso l'esternazione di una cultura, di una conoscenza - alias competenza tecnica- che non va intesa come ostentazione.
Adoro passare del tempo con chi conosce cose che non so, e che sa spiegarmele, anche a trattini. Fidatevi, Ventimiglia è l'unico luogo in Italia dove si possono fare certe cose, per esempio la granadilla.
Stelle e cappelle, macaron e toques. Peccato, proprio adesso che volevo dare una valutazione in ventesimi alti ad un menù questa maniera di spiegarsi è andata in soffitta. Vabbè, intanto conteremo i cappelli, dell'uno e dell'altro
Con Anna, confidente di gossip e di vini, una che conosce il vino come poche in Liguria
Gamberi rosa e gamberi rossi. Acqua di fico d'India ( ! ) mango di xxmiglia, verdure croccanti e lattuga di mare
Calamaro crudo su confettura di zenzero, rabarbaro e combawa. Mandorle fresche e granny smith
Straccetti di sarago con pinoli tostati, ovuli crudi, pecorino e granadilla di xxmiglia del Prof. Fazio
Cubo di patè di fegato di vitello, gazpacho addensato, gelatina di VinSanto, lingue di gatto salate ai profumi del Mediterraneo. Pomodoro verde.
Voglia di tornare a St.Remy de Provence
Pagello fragolino al vapore in foglia di banano di xxmiglia, zenzero, curcuma fresca, lime (sempre di qui), mousse di burrata al basilico e insalata di pomodori.
Filindeu in brodo di scampi al forno, con funghi misti (trombette dei morti comprese !) dadini di rombo e scampetti.
Fettuccella al nero di seppia, seppia, bottarga di muggine e limone
Pollice alzato
Declinazione d'agnello, con la costoletta al rosa e puntarelle all'acciuga. Compressione di spalla e coscia, mousseline e vezzoso gambero di fiume
Sigaro di cioccolato in doppia fermentazione al frutto della passione (sempre di xxmiglia...), mousse di sigaro Cohiba, pane al cocco e gelato al Rum Caroni 1993, che fa la differenza.
gdf
Giovani e promettenti, Cubo di patè di fegato di vitello, gazpacho addensato, gelatina di VinSanto, lingue di gatto salate ai profumi del Mediterraneo. Pomodoro verde. era da un po che non vedevo un piatto cosi bello in tutte le sue sfumature,un piccolo capolavoro su piatto.Il calamaro ottimo,telepaticamente avevo un idea simile,ma non potrò mai svilupparla,a meno che non mi assumano come stagista anziano ;)
RispondiEliminaTMC
Anche il dessert, da vero edonista. Fr
RispondiEliminaGrandi passi avanti per Emanuele. C'è un senso, uno stile, una declinazione dei piatti attorno a questo esotismo di frontiera che già mi era piaciuto, perché non è d'importazione. Tre stelle francesi sul Tamigi non le hanno viste mica tanti. Le salse e i fondi di quelli lassù ... Adesso troviamo un po' più di sintesi Emanuele e poi ci siamo veramente
RispondiEliminaMa un vino che non sia distribuito da Velier, no? :-)
RispondiEliminaQuando vengo qui voglio compiacere Sophie :-) Anna e Sophie
EliminaAhahah ah! Sempre piacevole compiacere Sophie!
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