gdf
Causa nuova sindrome contemporanea (il gomito del selfista) non abbiamo immagini -per ora- di questo polittico sulla Via del Sale, di questa opera sacra, perché è ancora tutta da pensare e solo in seguito da dipingere olio su teglia. I riferimenti non mancano, ma l'asticella si può spostare verso l'alto, e di parecchio, guardando nel retrovisore stavolta, e non avanti, perché quelli che arrivarono troppo presto non trovarono nessuno ad attenderli al traguardo.
Il mito/mistero sul Cammino della Via del Sale è ancora tutto da svelare. Gli elementi sono quelli, le tecniche oggi sono altre, ma neppure troppo indispensabili a ben guardarsi le spalle. Potrebbe bastare un poco di sale senza zucca, troppo dolce. Diciamo buon gusto, tanto buon senso e poco aceto, studiando il perché le cose andarono in quel modo e, perché oggi potrebbero andare in un altro senso, prendendo un altro sentiero.
Quel transito, quella transumanza di culture, questa trasudanza di ingredienti contro la canicola, che potrebbero incrociare i loro destini nuovamente, conversando in maniera diversa, e forse farsi capire meglio nella lingua di oggi, più immediata, più diretta, più sintetica.
Pesce cotto e carne cruda dicevano gli antichi sabaudi. Ma erano quelli che andavano al mare d'inverno ed in montagna d'estate, quelli che erano avanti arrivando da dietro. Ci segua precedendoci direbbero le forze dell'ordine. Quindi che fare? Continuare a seguire i saggi o mettere la freccia e andare oltre?
Si può rimescolare il concetto senza fare confusione? trovando la chiave del mistero del piatto simbolo delle Via del Sale, che potrebbe essere il vitello tonnato, il tonno vitellato, il vitello vitellato o il tonno tonnato. O tutti e quattro, come un polittico. Questi sono solo spuntini, alcuni di grandi autori, che portano dritti al tema, che avendo quattro lati, chissà, potrebbe essere sviluppato a quattro mani.
Chi ci prova?
gdf
Coinvolgere in questo arduo compito Dynamo: Magician Impossible. Tutto il resto è opinione, ivi compresa quella di alcune menti culinarie dedite più allo stupore che alla cucina di sostanza, dopo aver smarrito buon senso e purtroppo anche il buon gusto. Lo so, sono retrò ma il mio mito rimane Brillat Savarin e la sua perfezione da ricercare nella sintesi della semplicità.
RispondiEliminaIl vitello ed il tonno si incontrarono un bel mattino sulla Via del Sale. Tra di loro poche cose: il sale, l'olio, il sedano, la cipolla, la carota, il vino bianco, l'acciuga, un uovo sodo e dei capperi ... poi cosa accadde?
RispondiEliminaUn rapporto contro natura accettato universalmente
RispondiEliminaGeorges