Capisco quel senso disturbante di spezia se vivi a ponente,
spezia dura da polvere da sparo nella frutta, ma lui pescava a due passi
sott'acqua da quella Cala, proprio quella, a cavallo degli anni '60, dove per
andarci in macchina ci voleva una comoda sella per non spaccarti il culo su un mulo, quando l'uso comune era un burro.
Proprio in quella Cala, dove comunque se ti ci cali ci cadi. Racconta, mi scende ancora, di spiegandomi senza tregua e scindendo
più in basso. Ah, il pesce preso nella rete è come una mucca attesa al macello,
fa fatica a dormirci sopra o dentro, stalle o reti, stando li tutta la notte attendendo un destino
certo sino fino al punto in cui il miglio verde gli sarà uscito dai visceri.
Invece il pesce sparato laggìù nel fondo sarà sicuramente
più buono, come una lepre. A colpir là, col pirla all'arma. Assaggio, e lo
ammetto ad esso che è al mio desktop: è proprio buono. Non ha sofferto, ad
assaggiarle direi dino, proprio no, prese intere soffrono meno, in piè no, nel
mezzo ... mhhhhhh che buono, per tutti e due.
E' cominciata di nuovo la stagione di caccia, non la prima vera ma l'ennesima, e alla stazione
non sanno più cosa fare per ingannare l'atteso, loro che non guidano il treno,
mail trend si; sanno bene come impallinarti senza un soffio alla canna dopo aver
tirato il colpo, senza darti soddisfazione a mezzo scampo, fans dell'espresso per il
funkhazistan. Fargaglie agliate, non altro.
gdf
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