gdf
Un filo teso, grande concentrazione, un sbarra stretta
tra le mani, due piedi a mordere il filo, quattro arti sensibili e lo sguardo fisso sull'obiettivo, l'altra
parte del filo. Si parte. Il ragazzo ci sa fare, sa parlare e sa cucinare. 28
anni, allora non è più un ragazzo, è uomo, è padre; e pure responsabile di qualche esperienza formativa cercata, ma quel che conta è quel che ha in mente lui,
e come la mette in pratica.
Pochi ingredienti, sapori netti, senso della misura e senso del gusto, indispensabili doti se decidi di uscire dagli schemi. Cotture corte, condimenti e salse ridotte all'essenziale, ed una certa sicurezza nel proporre in maniera pulita composizioni che vivono spesso sul filo dell'equlibrismo.
Pochi ingredienti, sapori netti, senso della misura e senso del gusto, indispensabili doti se decidi di uscire dagli schemi. Cotture corte, condimenti e salse ridotte all'essenziale, ed una certa sicurezza nel proporre in maniera pulita composizioni che vivono spesso sul filo dell'equlibrismo.
Solo l'acido e l'amaro teme ancora, Lopriore lasciò il segno, lo ammette,
glielo si legge sul viso, ma quando si riprenderà troverà sicuramente modo e
maniera di inserire anche queste due componenti nei suoi piatti, raggiungendo
l'altro capo del filo teso dove per ora cammina con un cavo, si precario, ma di
sicurezza. L'amaro è una brutta bestia se non lo dosi come in farmacia, quindi non indispensabile, mentre l'acido
è necessario, come il limone per vivere, ma se per il momento non se la sente vuol dire che la saggezza lo
accompagna.
Indovino, ma credo che tra non molto tempo -pochi mesi - Cristian arriverà a chiudere un piatto diversamente da oggi, perché qua e là, già quei sensi basici si delineano, proprio dove è la tradizione ad affiorare; ma guarda un po', in una salsa verde. Ma osservalo un po', dove tutto scorre, anche un po' oltre, ché il Po è vicino, e a guardare la città madre del grande fiume da qui è
ancora più bella, in questo quartiere lussuoso, sotto Superga, a due passi
dalla Gran Madre, con la Mole che affiora dai tetti degli antichi palazzi che circondano, fino a farne coincidere uno con l'EOS, l'Aurora Greca, la piccola Aurora Pirrelli, che ha già
il suo posto fisso al tavolo del ristorante, lei che ha due anni, mentre il
ristorante compirà due mesi in aprile, di padre comune, di origine calabrese,
Cristian l'equlibrista, qui a Torino fin da bambino, libero da
pensieri certi, compri-menti come la salsiccia di 'nduja o un salam d'la duja.
Parla e parla e s'è fatta una certa ...
Pane, focaccia ma soprattutto grissini, che a Torino così devono essere
Gambero arrostito, riduzione di soia e sfoglie di tonno essiccato e affumicato
Girello di vitello marinato al tenero, nocciola e caffè
Peperoni del piquillos farciti di patata affumicata, olive Moraiole, gocce di prezzemolo
Un ricamo intorno ad un tuorlo d'uovo
Merluzzo arrosto, crema di carciofi, semolino alla piemontese
Zuppa di cereali all'aglio candito e ...
Lingua, acciuga, salsa verde, schiuma d'aglio dolce
Cubo di cochinillo ricostruito e planchato, senape e mostarda
Ravioli di bue grasso -testina inclusa- al burro di drogoncello e briciole di fava di Tonka
Tenerissimo di bisonte, funghi shitake e gel di muschio
Brioche alla panna e gelatina di tè verde
Monte Bianco ...
Bacio di Dama in tazza
Piccola maison
Cristian Pirrelli con la socia Patrizia Maniaci,
coadiuvati dal sommelier Giuseppe Tarone e dal secondo di Cristian, Salvatore Bellitto
gdf Torino
;-)
RispondiEliminaNon so cosa darei per un bacio del genere ;)
RispondiEliminaTMC