lunedì 3 novembre 2014

Milano | Il Rovello 18 di Cinzia e Gualtiero


gdf


La vaca vieja y gorda de Galicia non passò inosservata nel piatto, dopo una vita serena trascorsa sui prati galiziani, all’aria salmastra dell’Atlantico, e poi morta di vecchiaia. Come dice il proverbio: gallina vecchia … prima o poi muore. E la vacca pure, e quindi perché no?


La materia, la materia … prima di tutto bisogna conoscere la materia per fare il ristoratore, e poi, da queste parti, anche una laurea in economia … ma lo sapete quanto costa affittare dei locali dediti alla somministrazione di alimenti in Brera a Milano? Ho chiesto in giro, e le risposte mi hanno dapprima fatto tremare i polsi, fino a gelarmeli insistendo con la domanda. Domanda che si accontenterebbe anche di molto meno dell’offerta, pagando molto meno, ma mi chiedo come si possa sostenere un locale in Brera praticando prezzi bassi, qualunque sia l’offerta.


Ci vuole coraggio a rischiare così forte, anche salendo al primo piano,  perché bisogna credere nella materia, e conoscerla, renderla disponibile con una proposta chiara e ferma. Cinzia e Gualtiero ci credono in questo proposito, non facendo compromessi sui prodotti, magari -i compromessi- facendoli poi sul piano della genialità e sulla manualità delle preparazioni, ma se parlate a Gualtiero di materia prima e delle sue origini, beh … vi sembrerà di parlare con l’altro Gualtiero.


La sa lunga, eccome, dal Piemonte, primario serbatoio di prodotti, scelti per comune, nome e cognome, perché i porri saranno quelli di Cervere, i peperoni di Carmagnola, e molto altro proveniente dal mercato di Canale. E poi chiaramente la Lombardia tutta, l’Emilia, tracciando una filiera che raggiunge in fretta anche la Toscana.


Trattoria e bistrot, nella rinnovata collocazione inaugurata 18 mesi fa, più ariosa, più aperta all’atmosfera d’incrocio tra Via Garibaldi e via Tivoli, osservando i passanti dalle finestrelle fiorite, attendendo uomini eleganti qui per lavoro o per diletto, ma perdendo qualche affezionato della vecchia sede, più vicina alla clientela d’affari e alle modelle circoscritte in taglie asfittiche, che faticano a far due passi in più su tacco 12.


E i vini? A Milano di cantine e cantinette divertenti e originali non ne mancano, questo è certo, e pure qui il diletto diventa dialetto, attraversando ogni sentiero regionale poco battuto, o comunque di nicchia nascosta ai meno propensi a farsi consigliare, cosa che io faccio col Gualtiero dal giorno che l’ho conosciuto, circa cinque anni fa.


Qui si seguono le mode al contrario, perché quello che sta tornando di moda è il classico, specialmente dove i piatti tornano ad essere modaioli e “da centro città” pur se rustici quanto un mezzadro toscano con in mente la sua bella zuppa calda che lo aspetta al ritorno dal lavoro nei campi.

Le verdure d'autunno all'aglio, olio e peperoncino

Zuppe, verdure di stagione e legumi, prima di tutto, che se proposte col cambio automatico in un locale dedicato arriverebbero ancor più velocemente al cuore, seguendo la tendenza vincente in questo momento, a partire da 9 euro, al Rovello 18.

La zuppa di carciofi, fave e piselli, olio e pepe ...

Grande aperitivo

Il citrico Rinaldi non si smentisce. quanto carattere in questa Freisa!

Il Gualtiero ama molto i vini estremi dell'estremo est italico, e come dargli torto ?

Tagliatelle di Campofilone in abbondante ragù di salsiccia di Bra. Slurp!

La vecchia e grassa vacca della Galizia con patate fritte maison e pepe verde vintage.
Provare per credere.

I rari fagioli di Sorana ad accompagnare

E l'irrinunciabile zabaione fresco con biscotti al burro, prima di un caffè griffato Gianni Frasi, da bere assolutamente senza zucchero


gdf

6 commenti:

  1. Ottimo come sempre,la vacca,spacca,marezzatura golosa,e bicchieri dell eau molto belli,

    A la prochaine,

    TMC

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  2. Bien marezzato :-)))
    Beppe

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  3. Solleticato da zuppe, Micheline del 1956 che sottotitolavano “Dalle Alpi a Siena” e da mezzadri toscani, sono andato a vedere sul web, mezzadria deriva dal latino “colui che divide a metà” cinquanta e cinquanta, così mi “arrovello” e non riesco a decidermi tra la zuppa di carciofi e le tagliatelle, allora punto i fagioli di Sorana, anche se non sono al fiasco…quando hai voglia di farti un altro giretto in tangenziale siamo qui;-)

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