Non ci sono molti luoghi dove si è mangiato di più in Italia, dal momento che questo defilato Relais & Chateaux di Cervere vanta una storia di ben due secoli e per giunta sempre gestito dalla stessa famiglia.
Durante questo periodo anche la cucina tradizionale è cresciuta, si è perfezionata ed ha puntato convintamente sulla ricerca della qualità. Giampiero Vivalda, attuale chef patron, ne è un perfetto interprete, con in più l'invidiabile dote di saper soddisfare a tutto tondo le richieste della clientela.
Le sale con i soffitti a volta, i numerosi quadri ed un arredo tradizionale trasmettono una sensazione di calda accoglienza e facilitano non poco la convivialità tra i tavoli. In stagione poi gli aromi sprigionati dai tartufi sono quasi ubriacanti, un'esperienza che non lascia indifferenti.
Nel piatto si trova sempre il massimo rispetto della tradizione langarola, una ricerca assidua per la perfetta preparazione e cottura nonché l'utilizzo delle migliori materie prime, soprattutto a km. zero. Prendiamo ad esempio il cotechino di loro produzione offerto come amuse bouche, la cui ricetta è stata tramandata dal nonno, praticamente immutata da un secolo, con la sua avvolgente sontuosità non può non far sorgere legittimi dubbi agli chef creativi.
Oppure un'intelligente, seppur gastronomicamente impegnativa, rielaborazione del classico accostamento del peperone con la crema (bagna) di acciughe, qui presentato quale antipasto in forma di mattonella, sostanziosa ma equilibratissima.
O l'immancabile agnolotto ai tre arrosti, dalla sfoglia finissima e accesa di diverse decine di tuorli, servita con classico sugo d'arrosto ma pure nella versione più minimale, su di un semplice tovagliolo di lino, appena spolverata di parmigiano, a dimostrazione che la vera eleganza, la perfezione si raggiunge spesso con la sottrazione (in questo caso, di ingredienti).
Se la cucina è un linguaggio, qui, pur non rinunciando al più stretto dialetto piemontese, si è riusciti a renderlo elegante e comprensibile ad ogni cliente.
Non serve in fondo molto altro per accontentare i migliori palati, ma anche i meno appassionati non potranno che compiacersi di una simile, ragionata ortodossia.
Qui la soddisfazione del palato prevale su quella cerebrale:sembra quasi di essere in un ristorante...
Il servizio è attentissimo e compostamente cortese, sia con i molti affezionati che con gli altrettanti visitatori anche di fuori provincia, e a completare l'atmosfera amichevole ci sono arrivati i saluti di un addetto alla sala che ci aveva già serviti quest'estate da Mauro Colagreco.
Dalla interessante cantina a ricarichi onesti è saltato all'occhio un gradevolissimo ed azzeccato Champagne Special Cuvée di Gaston Chiquet
F.N.
Non servono le minacce col pestello, ci andremo quanto prima
RispondiEliminaM 50&50
Ho dovuto usare le foto scattate col tablet perchè quelle con la macchina fotografica ammaccatami da un gourmet mesi fa ormai funziona bene solo in esterni.
RispondiEliminaF.
Sarà stato un gourmet&arredatore d’interni, sei precettato per la prossima colazione sull’erba, anzi sulla neve, faremo un pupazzo a forma di armadillo, la macchina fotografica e il pestello li porti tu…
RispondiEliminaM 50&50
Sarà fatto.
RispondiEliminaF.
la triiiiippppaaaaaa lovvvo :)
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