- By Dj Il Duca -
Pinot
Nero in purezza per un oro d’antan
nel calice, con una fine e persistente bollicina. L’impianto olfattivo è ricco,
intenso e affascinante. Si dichiarano, in splendida forma, note di
panificazione, fruttini rossi di bosco – lampone, ribes e fragolina –
intrecciati da affermati sentori di agrumi – cedro e mandarino – all’interno di
una cornice minerale di gran definizione.
Tutta
questa ricchezza e complessità, trova abbondanti e convincenti conferme al palato.
Bocca freschissima e profonda, equilibrata e cremosa, che riprende,
accuratamente, il resoconto olfattivo, enfatizzando l’orditura tra espressione
agrumata e minerale, con rimandi di speziatura dolce. Sorso strutturato e di
gran pulizia, con persistenza di gran classe, da fuoriclasse.
Stratosferica
l’accoppiata con risotto al nero di seppia.
Fleury
non sbaglia, così come voi non sbaglierete nel sceglierlo.
Sono vestito da cuoco, la seppia e il suo nero mi aspettano, tra carnaroli e vialone ho scelto pisolo, sto prendendo un extra dry dalla cantina ma la mano di un Dj con una sciabola in mano...
RispondiEliminaM 50&50
Ormai il Guardiano gioca d'anticipo, senza andare in fuorigioco. Amico mio sostituisci il lemma dry con brut e abbandona i vini per i panettoni, altrimenti la sciabola del dj colpirà. Manca poco all'incontro con il pioniere della biodinamica dell'Aube.
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http://www.paris-champ.fr/tag/champagne-blanc-de-noirs/
RispondiEliminaSegnalo questo blog che somiglia un poco a quello di Vinondo ;-)
Beppe
Fleury è sempre fleury.
RispondiEliminaF.
Fleury è sempre fleury. Anzi quasi quasi lo stappo a pranzo
RispondiEliminaF.
Bella sta rubrica sullo Champagne, però il guardiano in delega mi fa pensare
RispondiEliminaGiorgio
Anche a me, ma in positivo, spero
EliminaM 50&50
A me le voci fuori dai cori sono sempre piaciute
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