sabato 14 dicembre 2013

A pranzo col fantasma


gdf


"Con sofisticate telecamere a infrarossi, laser, registratori audio specifici per l'infrasuono, rilevatori di campi elettromagnetici, abbiamo dato la caccia nel castello al presunto fantasma della contessa Bellomo vissuta li ai primi del 900 e al boia di Apricale nella torre, ora in fase di ristrutturazione per diventare un museo, dove quest'ultimo viveva ed esponeva dal balcone le teste dei condannati!"


E ancora..."Inoltre nel corso dell'indagine, in quel preciso momento, ad Alessandro Scibillia si è fermato l'orologio e il braccio si è congelato immediatamente, mentre il cameraman Simone Caridi,è stato attraversato da una sensazione di gelo polare al petto. "


La Paranormal Investigation di Taggia pare non scherzare affatto sul tema, ed ha argomentato le presenze di energie particolarmente attive nel Castello della Lucertola e nella Casa del Boia di Apricale già in diverse circostanze, compresa un'ultima comparsa su Rai Uno, all'ora di colazione.


Fantasmi a colazione potrebbero essere indigesti, mentre a pranzo va già meglio. Non avevo mai preso in considerazione questa eventualità nelle molte giornate passate qui, in uno dei borghi più belli d'Italia, bandiera arancione del Touring Club, e meta di riferimento gastronomica per i molti francesi frontalieri della forchetta. 

In effetti, in giro per il paese in questo periodo non c'è anima viva, a parte qualche gatto al sole. Un aperitivo nella piazzetta superiore è d'obbligo, tanto per prendere il giusto abbrivio tra le ombre. Entro nel piccolo bar e trattoria, Johnny Cash a tutto volume e Ring of Fire mi accolgono e scaldano la già tiepida giornata, un Negroni sbagliato mi sembrava la cosa  più giusta. Quindici gradi a metà dicembre qui è abbastanza normale trovarli. Sono due settimane che c'è sole pieno mi confermano gli indigeni, e le feste di Natale si anticipano volentieri con questo clima.


Ecco, questa sarebbe una meta da mettere in agenda durante le feste di fine anno, tra gli ulivi e le vecchie pietre di questo borgo dell'entroterra che non tradisce, in attesa dell'olio nuovo, perché non molti hanno cominciato a frantoiare le proprie olive. I primi assaggi sono confortanti, e il clima asciutto di fine autunno contribuirà a migliorare ancora le impressioni iniziali.


Ma la meta sarà anche stavolta la cucina sicura di Delio Viale e dei suoi ragazzi, giusto all'inizio della zona pedonale del borgo. Una sosta sicura e confortante, che toglie l'imbarazzo della scelta e tiene a distanza di sicurezza le energie gelide del Castello della Lucertola e della Casa del Boia.



L'insalata di stoccafisso, pomodori secchi, olive e pinoli

Il tonno di coniglio al timo, sformato di zucca e bagna cauda

Tortino di patate e carciofi al prezzemolo

Il piatto simbolo di Delio: i ravioli di coniglio nel suo fondo ristretto montato al burro, pinoli...

Lo stagionale cinghiale (nostrano) stufato con polenta

Le soffici e leggere pansarole, da intingere nello zabaione fatto al momento


gdf


5 commenti:

  1. una sicurezza delio, e anche piu' raffinato che in passato
    Luca

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  2. Per i francesi frontalieri della forchetta anche il fantasma che fotografa i gatti...
    M 50&50

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  3. la foto del gatto è in stile manara on facebook.

    F.

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  4. un mese fa ero qui..nostalgia

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