di Giorgio Manara
Bowmore Cask |
Tutti ne parlano, come di un semplice dato di fatto: vediamo invece di capire quali sono i processi che trasformano in modo così fondamentale un prodotto!
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Se il whisky (o altre
acqueviti) potessero vedere , le pareti delle botti in cui sono messe ad
invecchiare, sembrerebbero delle dighe
di rami simili a quelle che costruiscono
i castori.
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Infatti, è fondamentale
sapere subito che il legno non è impermeabile, ma formato da
tantissime fibre che si potrebbero vedere solo al microscopio.
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Per forze fisiche ben
precise, in una botte colma di acquavite si verificano due opposte tendenze…….
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Dall’interno l’alcool cerca di uscire, mentre
dall’esterno l’aria (che contiene oltre un quinto di ossigeno) cerca di entrare!
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Logicamente, ad un certo
punto “devono” incontrarsi, e ciò
avviene molto intimamente in quelle piccole “nicchie” formate dalle fibre del
legno
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In queste microscopiche
“stanzette” sia l’acqua, sia l’acquavite, risultano finemente frazionate e quindi al massimo potenziale di reazione.
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L’ossigeno dell’aria
comincia dunque a sposarsi con l’alcol, formando nuovi” aldeidi” e nuovi acidi.
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Questi a loro volta
reagiscono con molecole presenti nello spirito, originando nuovi “esteri”, “acetati” e via
discorrendo………
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Come se non bastasse, alcuni
componenti del legno sono aggrediti
dall’alcol e trasformati in molecole
organoletticamente attive!
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Tutto questo comporta un
naturale aumento dell’acidità dovuto
all’invecchiamento (profilo gustativo)
ma soprattutto e più importanti sono le modificazioni
a carico dell’aroma!
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Il “bottinaggio” a carico del legno verso il distillato, le successive
trasformazioni delle sostanze cedute e la loro combinazione con quelle già
presenti nel Whisky (in questo caso) arricchiscono
il nostro distillato posto nella botte di “acidi fenolici- tannini -
aldeidi aromatiche e di
lattoni”
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Anche lo strato di legno carbonizzato ( charred cask ) che
si crea durante la fabbricazione della botte (fuoco vivo posto al centro della
botte in fase di lavorazione) cede ulteriori molecole aromatiche al nostro
distillato che continuerà ad arricchirsi di sapori e profumi!
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Questo metodo si usa ancora
oggi per i grandi prodotti che mantengono inalterate nel tempo le loro
caratteristiche organolettiche. ( ………nella Charente
si mantiene il metodo medievale della fabbricazione delle botti) ( doghe di
legno stagionatissimo ottenute a “spacco”
seguendo il senso delle fibre e
curvate non a vapore ma col sistema
del fuoco al centro)
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I fenomeni di cui Vi ho
parlato sopra, sono naturalmente influenzati da diversi fattori:
1. Le caratteristiche intrinseche di ogni acquavite: gradazione – livello
di acidità – tipologia di sostanze volatili ecc.
2. Questo costituisce una “matrice” sulle tecniche da applicare
all’invecchiamento e sul profilo finale del prodotto.
3. I prodotti più “ricchi”, sono naturalmente più predisposti alle lunghe
maturazioni.
4. La gradazione alcolica ha una diretta influenza su tutti i fenomeni
“estrattivi” e deve quindi essere attentamente regolata se occorre con un riduzione
dei gradi alc. con aggiunta di acqua.
5. Non è infatti conveniente, anche per il buon uso del “fustame”
invecchiare prodotti ad alto grado. Normalmente la concentrazione di alcol si
mantiene fra i 61° ed i 67°.
6. Rovere Americano( Quercus Alba) per il Whisky perché molto poroso e dotato di una notevole quantità di
tannini.
7. Ricordare che tipologia ed ecosistema influiscono notevolmente sulla
permeabilità del legno e sulla sua dotazione di sostanze estrattive.
8. Importanti sono dimensione e vetustà della botte : più la capacità è ridotta e maggiore sarà la superficie di contatto
“distillato/legno” – “distillato/aria”.
9. Quindi in botti piccole (il vino buono……si usa dire) i cali dei
distillati di volume e di concentrazione alcolica, sono più vistosi ma con un’ invecchiamento più rapido.
10. Lo stato di vetustà anche in funzione del tipo di bevanda contenuta precedentemente, influenza la quantità di
sostanze estrattive
11. Logico che mano a mano che passa il tempo la botte cede sempre meno elementi in special modo se è stata usata per
distillati di gradazione elevata.
12. L’Ambiente che circonda la botte: temperature
elevate, accelerano i processi di
invecchiamento, ma danno minor finezza e
più perdita di prodotto per evaporazione ( vedi il caso del Rhum)
13. Umidità elevate riducono invece più velocemente
la gradazione del liquido.
14. Finale : e sempre la fisionomia
dei componenti dell’acquavite giovane
a determinare il suo giusto periodo
di maturazione in legno!
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ALDEIDI : composto organico
ricavato dall’ossidazione.
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TANNINO : composto organico
ad alto potere astringente contenuto nella corteccia delle piante nelle radici
e nella frutta
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FENOLI : gruppo di composti
organici scarsamente acidi derivati da idrocarburi aromatici.
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ÉSTERI : composti chimici
ottenuti dalla reazione di un’acido con un’alcol o con un fénolo.
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Per rovinare tutta questa
“dimostrazione” di cultura (in buona parte acquisita da libri or riviste
settoriali) mi limiterò a dirvi che si tratta finalmente di quello che noi
profani, chiameremmo come : gusti – retrogusti e profumi del prodotto!
El Manara
Brutta storia l'invecchiamento... ;-)
RispondiElimina...Importante è smettere al momento giusto ! :-)
RispondiEliminaGrande come sempre Maestro, quella foto fà molto Grisby,Jean Gabin e mala Marsigliese,stupenda!
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RispondiElimina"e ciò avviene molto intimamente in quelle piccole “nicchie” formate dalle fibre del legno"
un pezzo di nicchia
M 50&50
Difficile pensare a questi dettagli mentre bevi un Bowmore 40 anni
RispondiEliminaFranck
Ho appena finito un Macallan 40 anni ( 1940 - 1981 )...un prodotto che fa " nicchiare "
RispondiEliminaHo appena finito un Macallan 40 anni ( 1940 - 1981 )...un prodotto che fa " nicchiare "
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