mercoledì 12 settembre 2012

La bella sorpresa di Vasto | Hostaria del Pavone


- gdf 2012 -



Amici del pesce, dei molluschi, delle conchiglie, dei crostacei e dei cefalopodi: questo posto fa per voi! Amici del materico, di quelli che non hanno voglia di frantumarsi il cervello e qualcos'altro per capire che cosa stanno mangiando, questo posto è pure per voi!

Bella dritta questa, idea condivisa tra gli amici Leonardo Pizzolo dell'azienda agricola Valle Reale e Luciano Lombardi dell'Osteria VignaDelMar di Monopoli. Non proprio a mezza strada dalla tenuta di Valle Reale, a Popoli ( di cui ne parleremo altrove) e l'osteria di Vigna del Mar, ma insomma, valeva la pena di prendersi il tempo di raggiungere l'Hostaria del Pavone di Nicolino di Renzo, che ci ha accolto e accudito con calore e ci ha guidato alla scoperta delle meraviglie ittiche del basso Adriatico. 

E i vini? Un po' de chez nous ma anche nella cantinetta dell'Osteria non si scherza. C'è da finire sotto il tavolo, e infatti non tutte le foto sono presentabili, parecchie mancano, ma credo che non servano neppure le didascalie di quelle superstiti per capire che cosa c'è nel piatto. Un ricordo indelebile per quegli scampi, ma anche tutto il resto è stato veramente freschissimo e cucinato con perizia, ed anche con qualche spunto di creatività ben gradita da tutti.




Nicolino di Renzo, sorridente patron dell' Hostaria del Pavone di Vasto




















Con Leonardo Pizzolo di "Valle Reale"


Questo lo conoscete, Vignadelmar con il suo vinello preferito






- vdm & gdf, Vasto -

http://www.hostariadelpavone.it/home.html

10 commenti:

  1. Krug e scampi dell'adriatico sono belle cose, che bello mangiare...
    Ciro

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  2. Ma perché qualla faccia alla fine? Che ha detto Vigna?
    Beppe

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    1. Si, mi ci vedi a fare il Guardiano del Faro alle Tremiti ?
      Ne stavano trattando uno bellino a mia insaputa quei due.

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  3. Era la seconda volta che andavo dal Pavone, sicuramente quella dove mi son trovato meglio. Certamente non per demeriti del titolare o della cucina, l'altra volta eravamo davvero cotti dal troppo bere. Questa volta invece eravamo all'inizio di questa ennesima ventiquattrore del gusto e tutto è stato davvero all'altezza: dalla bellissima ed interessantissima compagnia, al freschissimo e buonissimo cibo, ai vini.
    Quel Krug era oltremodo spettacolare: tagliente come una lama, un bevitore poco avvezzo avrebbe potuto definirlo disturbante. Sicuramente ha una vita lunghissima davanti a se.
    Il Valentini non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, certo non è un verdicchio ma gli si avvicina per complessità e lunghezza.... ;-)
    Lo champagnino iniziale era a malapena potabile (vi prego datemene una secchiata) ma davvero eccezionale era quel vinello bianco bogognone, elegantissimo e lunghissimo. Ma penso che l'etichetta basti a far capire; in caso non sia sufficente chiedete al Guardiano, lui saprà spiegarvi meglio di quanto sappia fare io.

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  4. Spero in un successivo post per parlare degli altri pochi ed insufficenti vinelli bevuti a cena, ed alcuni riassaggiati la mattina dopo a colazione.....
    .
    Ciao

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  5. Ma il miglior pesce d'Italia non si mangia a Milaaano ?? ;.)

    R

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  6. Caro Guardiano,

    e Le scrivo Caro perché in me è ancora vivido il ricordo di certi suoi articoli
    e di certe (tante) notti passate a pensare al suo pensare che "Krug non è troppo Krug è tanto".

    Beh, mi chiedo dov'è finita tutta quella sua genialità...
    e quella sua vivacità...
    e quella sua intuizione...
    che avevano fatto di Lei una delle mie penne preferite.

    E mi chiedo, forse ancora più incisivame, perché in un percorso così fortemente "adriatico" non compaia un ristorante come Esprì a Colonnella.

    Me lo chiedo, con la speranza di ritrovare presto quel Guardiano.
    E quel faro.

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  7. Mi spiace per aver deluso un fans così convinto, durante il mio rientro dal profondo Adriatico sono accaduti eventi ancor più destabilizzanti e cruenti, troppi e tanti, anche un oste che mi ha servito un gallo che il giorno prima stava a cantà. Non si strugga e non si ditrugga, al peggio non c'è limite.
    Sentitamente, gdf

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