Il funzionamento del meccanismo è semplice. Il locale è piazzato appena appena marginalmente alla sede di centri commerciali, scuole, boutique e grandi alberghi. Il bistrot è abbastanza curato da essere gradevole sia al piano terra che a quello superiore -un poco più elegante- ma che riesce a mantenere sufficiente informalità, voir convivialità garantita e gradevoli incontri. Il dehors è lasciato invece in preda a chiunque voglia sedersi anche per un caffè e fumare una sigaretta, come dire, da cosa nasce cosa. Poi c’è la chicca: una cantinetta climatizzata con qualche centinaia di etichette “bio” . A garantire che qui le cose si fanno sul serio, sulle pareti coloratissime prossime alla cantinetta sotto vetro –con pavimento in ghiaia- invece delle consuete immagini con le star e starlette del cinema e della televisione ci sono le foto originali di una cinquantina dei più noti vignerons francesi, ma forse sono anche di più. Ma non sono foto prese in giro per il mondo, sono state tutte scattate nel locale, e tutti i vignerons indossano i medesimi occhiali, enormi, grotteschi, a sdrammatizzare una condizione lontanissima dalle immagini patinate dei divi dell’etichetta. L’autografo di tutti gli autori dei vini presenti in cantina è apposto a fianco di ogni foto. Et voilà! Replicabile chez nous? Mah, non credo. A questo punto la proposta di cucina sarà assai semplificata, niente di straordinario, nel più informale dei modi, in totale coerenza con un contesto amichevole, nel senso più meridionalizzato del termine, dove solo i prezzi sono degni di una ristorazione superiore, ma non importa, perché va bene così in una città che ormai supera i 380.000 abitanti e può contare su un agglomerato urbano vicino ai 900.000 abitanti. E con altri locali che hanno tracciato questa linea in passato, ma oggi in declino o in regime di austerità di idee, diventa questo Vin sur Vin il riferimento, -pronunciabile anche vingt sur vingt- venti ventesimi, ironia aggiunta su ironia e buone idee espresse a 360 gradi.
Bellissima l'idea di coinvolgere i vignaioli! No, in Langa queste cose non si riescono a fare...
RispondiEliminaBeppe
meglio così. :)
RispondiEliminaspettacolo... certo che fare un coast to coast così non è da tutti !
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