venerdì 28 ottobre 2011

Valle d'Aosta | 20 scatti per un ottimo pranzo a La Clusaz

- del Guardiano del Faro -

Poche parole, molti fatti concreti; dalla cordiale accoglienza, l'ospitalità nelle camere al primo piano, il calore e la caratterizzazione dei locali al piano terreno. Questo ancora prima di raggiungere la tavola, dove l'apprezzabile aderenza territoriale - fin dove sarà possibile farlo - si integrerà così bene con i paesaggi circostanti. Conoscenza del proprio territorio ed esperienza che supera i vent'anni di attività, mentre condizione non secondaria per chiudere un quadro completo sarà anche la ricca scelta di vini regionali con un occhio di riguardo anche al vicino Vallese, e perché no anche alla non distante Savoia, così, per abbattere felicemente i confini di un comprensorio ricco di gemme enologiche poco conosciute, e che il patron Maurizio Grange - con l'ausilio indispensabile della gentile signora - è perfettamente in grado di raccontare e servire al meglio, supportato da piatti che escono dalla cucina sostenuta da una piccola brigata di giovani cuochi alle prese con un ricettario regionale da gestire con buona finezza, che sorprenderà chi affezionato allo stereotipo di cucina grassa e greve quando si parla di Valle d'Aosta. Non ultima condizione, la strada di transito verso la Svizzera via tunnel del Gran San Bernardo, direzione Orsieres e Martigny, località che in passato potevano vantare ottime tavole stellate, ma oggi non più, e quindi negli ultimi anni è cessata anche la condizione di dubbio, se stare a tavola di qui o di là. Oggi sono convinto che si può stare molto bene di qua. Ma come dicevo più su, basta parole, andiamo a divertirci a tavola:






Polenta al fuoco di legna con fonduta...

Petto d'anatra marinato e affumicato su gelatina di mele renette e melograno...



Ravioli di polpa di cervo in crema di zucca e fondo bruno...

Sella di cervo al cioccolato su crema di pere e mostarda...


Nel mezzo, fichi in padella sotto un velo di stilton al moscato... !

I quattro macarons: olio di oliva, foie gras (fois) , gianduja e caramello al sale...


L'autunno: cachi, castagne e cioccolato...





Le foto, come d'abitudine, sono estensibili con un click.

8 commenti:

  1. Ciao GDF qui PdTP (Patrizia dalla terra della polenta)....
    Oggi mi sono presa un po' di tempo per leggere le tue recensioni: più facile, forse, cogliere l'essenza dalle parole scritte in solitaria, piuttosto che da quelle che escono nel caos alcoolico di momenti conviviali....
    Rimango "colpita" dal post in cui parli della costruzione, insieme a Beppe, della mangiatoia per le pecore... mi è arrivato un senso di pace e di eternità, una quasi gioia fanciullesca...
    Bello. Grazie!

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  2. Patrizia della Terra della Polenta è splendido.
    Ricordo un " Patrizia e Roberto del Pianeta Terra"

    Ma era un sogno diverso, nella Capitale.

    Grazie a te, bella energia

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  3. Complimenti Guardiano. Bellissime foto e grande voglia di provare questo locale prima possibile.

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  4. ... si però vacci piano, Maurizio è una persona timida ;-)

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  5. Le foto:
    Il trucco è seppiare o portare al bianco e nero quelle sfocate.

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  6. Non ultima condizione, la strada di transito verso la Svizzera via tunnel del Gran San Bernardo, direzione Orsieres e Martigny, località che in passato potevano vantare ottime tavole stellate, ma oggi non più, e quindi negli ultimi anni è cessata anche la condizione di dubbio, se stare a tavola di qui o di là.

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