Sono passati con la scopa e con il taglia erbe in Costa Azzurra gli ispettori Michelin, ma forse non abbastanza determinati, almeno a giudicare dal nuovo quadro che si delinea nella nuova edizione , dove già a partire dalla frontiera viene eliminato quello che in effetti mi era parso improbabile già dalla prima inquietante esperienza, il Paris Rome, piccolo albergo con lounge bar e ristorante di cucina creativa scopiazzata sui libri dei Bras, dei Passard e dei Gagnaire . Aumenta la nutrita pattuglia di monostellati di Nizza, ora sono in sei con la coraggiosa aggiunta di Le Flaveur, dove sono stato poche settimane fa con poca soddisfazione. Sorprendente anche la retrocessione di Jacques Chibois , la Bastide di St.Antoine scende ad una stella in un panorama di bistellati molto ricco e dove proprio non sfigurava questo, se è vero che non più di due anni fa era in promessa per la terza. Decisamente designato sulla fiducia il ritorno nelle costellazioni da parte di Jacques Maximin nel recentissimo Bistrot de la Marine di Cagnes sur Mer. Più movimento a Cannes, con l'ottimo Bruno Ogier che ritrova le sue due stelle nei nuovi locali di Villa Archange e dove va aggiunto un nuovo stellato, Mon reve de Gosse. Sulla strada di St. Tropez si può ora fare una buona tappa a Le Lavandou, dove Le Sub mantiene la promessa dello scorso anno e riporta la stellina alla località di Aiguebelle, così come a Sainte Maxime nel neo promosso La Badiane. Un lieto ritorno per Le Vistamar di Montecarlo, il bistrot marino del bellissimo Hotel Hermitage che rimpiazza la storica stelletta che non brilla più sotto il tetto del Grill dell'Hotel de Paris. Sparisce completamente il due stelle della Costa più complicato da raggiungere, lassù a Tourrettes, dentro l'hollywoodiano Four Season Resort, che era aperto solo la sera e per sole cinque servizi settimanali, bravi gli ispettori che sono riusciti ad andarci. Doppio K.O. ad Antibes, dove sono stati azzerati l'elegante Pavillion e il sovrastimato Bacon. Ancora un taglio anche al piccolo Relais et Chateau di St.Paul, Le Saint Paul appunto, in funzione del ricambio dello chef. E al quadro si può aggiungere un ultimo dettaglio, un ultimo taglio, laggiù nella Provenza classica, dove il cambio di collocazione a Eygalierès non ha giovato al bravissimo Wout Bru, punito forse per l'eccesso di coperti disponibili in alta stagione. Dunque più tagli che promozioni, in una logica di mercato in flessione costante e di uno standard che rimane comunque molto ottimista rispetto alla realtà della regione Provenza-Costa Azzurra che continua a contare la bellezza di : due 3 stelle, 14 due stelle e quasi 70 locali con una stella. Veramente tanti, o anche troppo. -gdf-
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