domenica 27 febbraio 2011

Il vino POP del giorno : Franciacorta Brut Berlucchi ‘61

- gdf 2011- Per motivi anagrafici dovevo provarlo, siamo prossimi al mezzo secolo, ci stava questo incontro per guardarci in faccia e devo dire che non è stato un incontro di quelli malinconici di chi si ritrova in condizioni macilente a confrontarsi le rughe, almeno lui, che cinquanta non li ha ma è ancora un giovincello di bella presenza etichettato così per l’anniversario. Lei neanche, che li ha ma rimane molto esuberante al contatto con qualunque contenitore o bicchiere che sia, e si esprime fitta e intensa, morbida, per rientrare poi nei ranghi e lasciare spazio visuale al paglierino delicato rinvigorito da riflessi verdini ed a un perlage fine ed inizialmente disordinato, ma in seguito incanalato in sottili fili di microsfere che instancabilmente si dilettano a salire a galla con bella continuità e compostezza.


Il naso rivela subito fiori bianchi e frutti del medesimo colore e ben maturi, insieme ad una invogliante sensazione di lieviti che farebbe venire in mente una fumante pizza appena uscita dal forno. Sullo sfondo una elegante vaniglia, appena appena, niente di allarmante, come in una giovane espressione di Meursault village profumato come una cortigiana di Versailles, sensazione che si accentua quando il vino sale di temperatura e rimane gradevole, e lo sarebbe ugualmente anche se non avesse le bolle, pur mancando della mineralità che lo potrebbe ricondurre mentalmente ad un vino fermo de la Cote de Beaune . In bocca è piacevolissimo, fresco, giovane, pulito, acido, rinfrescante, ma non me la racconta giusta, come un finto biondo o un falso magro. Non lunghissimo e non di grande ampiezza ma senza nessuna grossolanità o sbavatura. Sufficientemente semplice quanto non troppo banale anche per la piacevole chiusura che lascia la bocca asciutta ma corredata da un curioso giro di aromi di cedro e bergamotto ruffiani quanto intriganti. Immagino possa raccogliere consensi dalla maggioranza assoluta del pubblico che lo proverà, innanzitutto all’aperitivo, e ce ne vorranno almeno due bicchieri in quel caso, insieme anche ad un solo grissino torinese. A tavola provato con grande piacere insieme ad un nasello al vapore nappato da maionese fresca, ma credo che anche una buona margherita con fior di latte pugliese non sarebbe niente male. Estremisti astenersi, vino pop che piacerà a tutti e travolgerà le masse, come fa lei, che proprio non è 61 ma siamo li, contando sempre su un fondo schiena che continua a tenere bene.

Se ce la fate guardatelo tutto, io la adoro quando fa così , cioè praticamente niente di indimenticabile, nella più classica espressione della filosofia del “ se non riesci a convincerli confondili” , ma la costruzione è importante quanto degna di rispetto .

... per apprezzare meglio il perlage allargare " l'immagine " please ;-)

Berlucchi '61
Franciacorta Brut s/a
Chardonnay e 10 - 15% Pinot noir
Sboccatura 2010




gdf


3 commenti:

  1. mi sembra meglio il clos du mesnil 1988 bevuto stasera.

    F.

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  2. :-) eheheh..
    sì, è molto meglio:
    http://www.youtube.com/watch?v=iMWsLDnbIsA

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  3. Davvero un buono spumante che mette d’accordo tutti! Credo che la sua versatilità esprima realmente questo senso di semplicità quasi banale, ma d’altra parte è proprio il punto di forza del Berlucchi ’61 Brut, pur sempre una bollicina italiana semplice da bere… assolutamente da provare!

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