Da vigne di 45 anni, 28 Chardonnay, 27 Pinot Noir e 27 Pinot Meunier; niente malolattica, presa di spuma maggio 2004, sboccatura luglio 2014 – sì, dieci anni sur lattes – e zero grammi-litro di dosaggio.
Do you remember 2003?
Canicule che non perdonò, neppure a quelle latitudini. Pochissime le grandi maison che millesimarono, altrettanto rari i récoltant. Nondimeno, i Tarlant, ci provarono, vendemmiando di primissima mattina, all’albeggiare – ecco perché matinale – e il risultato, anche stavolta, nonostante tutto, ha dato loro ampiamente ragione.
Nella boccia, nemmeno lontanamente l’idea di quelle temperature cosi roventi.
Un naso che più fresco e impennato non si potrebbe.
Mandorla e legni pregiati, brioche e fiori bianchi, di freschissime fragranze agrumate – cedro e bergamotto – con sapienti tocchi vegetali e uno spiccato carattere minerale, destinato vieppiù a crescere.
Al palato, l’eleganza, è solo una, delle tante frecce all’arco di questa boccia.
Di perlage sottilissimo, carezzevole e ininterrotto – dieci anni spesi benissimo – manifesta tutta la sua coerenza e complessità aromatica.
La ricchezza dei sorsi, mai opulenta, nè greve, conserva intatta la classica e slanciata silhouette – null’altro che lo style maison - in virtù di una intraprendenza acida che è elemento fondante dell’equilibrio e ne determina ruoli e incedere degli altri aromi.
Pregevole anche in chiusura, di gran progressione e persistenza, dai risoluti richiami salmastro-gessosi e da una vigorosa verve di scorze d'agrumi.
Bevuta veramente ispirata, con foie gras spadellato.
Prova per credere.
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