Si scrive, e si legge, soventissimo, e giustamente, dei Blanc des Blancs di Pascal, meno, immeritatamente, del rosé.
Et voilà!
E’ rosé d’assemblage, con la bacca bianca proveniente dalle parcelle GC in Avize, Cramant, Oger e Oiry, con l’aggiunta di un 7% di Pinot Nero, da Cumières, vinificato in rosso; un quarto, fa passaggio in fût de chêne, 3 anni sui lieviti e 10 grammi di dosaggio. La mia boccia sconta un dégorgement dell’aprile 2013.
Splendido per perlage, di grana molto fine, e freschezza, con i 4 anni di sboccatura passati tranquillamente inosservati – alcuna ruga oxyd - nella stessa misura in cui lo è stato l’apparentemente alto dosaggio. Quando c’è materia e acidità, anche quei livelli di zucchero sono ininfluenti e non vengono assolutamente percepiti.
E' di un rosa davvero tenue, scarico e molto simile alla buccia di cipolla.
Al naso tanta rosa, erbette aromatiche e pepe nero, con la frazione fruttata che rimanda all'arancia scura.
Al palato colpisce per vinosità e verticalità, con quest’ultima che fa pensare, addirittura, ad un extra brut.
Coerenza ed equilibrio, con i toni fruttati a ritmare l’andatura, mentre una incalzante verve speziata e un sottile profilo minerale, arricchiscono i sorsi, tanto in ampiezza, quanto in profondità.
Di rilevante persistenza, chiude sapido e speziato, con forti richiami gessosi.
Non solo Chardonnay in purezza, da Agrapart.
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